
(ANSA) – ROMA, 07 DIC – “Qui molte donne in queste settimane
hanno parlato del proprio vissuto e delle proprie idee, e
stasera tocca a me. Io non mi sono mai sottratta al confronto:
so di avere carattere, e non me ne vergogno. Mi sono sempre
battuta per ciò in cui credo, mi sono esposta ed ho difeso le
persone che amo, pagandone le conseguenze. Fa parte del gioco.
Quindi ho accettato, ci ho pensato, e c’è una cosa che mi ha
fatto riflettere in particolare: in tutti questi anni, in cui ho
gareggiato contro le donne, perché mi sono dovuta confrontare
molto più spesso con gli uomini? Uomini che mi aspettavano al
varco sia che vincessi, sia che perdessi”. Comincia così il
monologo di Federica Pellegrini, vestita di rosso e ospite, ma
anche conduttrice per una sera, delle Iene su Italia 1, in cui
la Divina del nuoto italiano parla, senza mezzi termini, agli
uomini: a quelli che per tutta la sua vita sportiva l’hanno
sempre sostenuta e agli altri che l’hanno sempre giudicata.
“Perché se cadi sei un’atleta finita, e se stai in piedi sei
una principessa messa su un piedistallo – dice ancora Federica
-. Piedistallo che, in ogni caso prima o poi paghi, perché se un
uomo vince e ne va giustamente orgoglioso, è un bomber, se una
donna vince e ne va giustamente orgogliosa, se la tira. Così
stanno tutti in attesa del disastro, tipo “guardiamo dallo
spioncino che succede”, che se va male usciamo sul pianerottolo
a festeggiare. Uomini che giudicavano la mia vita privata,
perché se sei un atleta maschio e hai delle relazioni sei un
uomo di successo, se sei un’atleta donna e hai delle relazioni
sei la mangiauomini. Come quel figlio di un allenatore di
nuoto, che quando ho difeso il mio coach ha twittato “eh sì, è
lui il tuo pene dell’anno”. Una finissima analisi sportiva…che
poi mi chiedo, perché “il pene dell’anno”? È annuale, tipo il
bollo della macchina?” “Uomini che a 16 anni, alla mia prima
Olimpiade, quando ero alle prese con l’acne come tutte le
adolescenti di questo mondo – sottolinea l’olimpionica di
Pechino 2008 – in radio commentavano ‘sarà il testosterone’.
Quante risate…” (ANSA).
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