
(ANSA) – ROMA, 27 APR – Campioni nello sport e nella vita.
Succede a Bolzano dove alcuni tuffatori ucraini sono stati
accolti dopo la telefonata arrivata a Tania Cagnotto da parte
del plurimedagliato internazionale Illya Kvasha: “Ciao, in
Ucraina è tutto distrutto, potete darci una mano?”.
Anche i tuffatori ucraini sono in difficoltà. Molti impianti
sono inagibili perché bombardati dalla guerra ed è impossibile
proseguire le attività sportive, soprattutto nell’area est del
Paese e nelle città vicine al confine russo. La Cagnotto ha
informa il padre Giorgio, il direttore tecnico della nazionale
di tuffi Oscar Bertone e la Federazione Italiana Nuoto ed è
stata individuata la soluzione: Bolzano. Così il coach Iryna
Zhyravleva, insieme a Oleg Serbin (argento europeo, finalista
mondiale ed olimpico nel sincro piattaforma con Oleksiy Sereda),
alla sua sorellina Sofia, e a Evgen Naymenko, già medagliato
mondiale ed europeo a livello giovanile e più volte sul podio
del Grand Prix FINA, giungono in città. Alloggiano all’hotel
Chrys, nell’ambito del programma di solidarietà e sostegno della
provincia autonoma di Bolzano, e terminato l’iter
amministrativo-burocratico, cominciano ad allenarsi nella
piscina dei campioni azzurri dove, attraverso Federnuoto e
Bolzano Nuoto, hanno a disposizione struttura e spazi acqua
gratuiti. “Nell’ambito delle nostre competenze, conoscenze e
possibilità siamo sempre pronti ad aiutare atleti e tecnici che
chiedono il nostro supporto direttamente o attraverso i nostri
atleti” sottolinea Paolo Barelli, presidente della Federnuoto.
Intanto continuano ad aumentare le iniziative di accoglienza
portate avanti nel mondo degli sport natatori. Un altro gruppo
di giovani atleti è ospite della ASD Bergamo Tuffi grazie
all’intervento di Roman Volodkov, ex tuffatore ucraino
plurimedagliato e allenatore nella società orobica; così come a
Genova si sta allenando nella piscina di Albaro un gruppo di
giovani pallanotisti grazie ad un’iniziativa condivisa dalle
famiglie degli atleti juniores della Iren Quinto e da Vadim
Rojdestvensky, già nazionale ucraino, da molti anni allenatore
in Italia. (ANSA).
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