Oggi in Conferenza Stampa i componenti di Nuova San Marino oltre a ribadire che
NUOVA SAN MARINO è un laboratorio politico culturale aperto al contributo di tutti coloro i quali, ponendo l’interesse del Paese al primo posto, si riconoscono nelle loro analisi e nelle loro proposte, hanno presentato la loro posizione sulla Politica Estera.
A tale proposito alleghiamo la scheda da loro predisposta, i cui punti principali sono:
1) Predisporre un progetto San Marino complessivo, con precisi obiettivi d raggiungere nei vari campi;
2) Porre la Politica Estera al servizio dello sviluppo economico del Paese, priorità assoluta;
3) Riorganizzare la rete diplomatica e consolare, fissando obiettivi poi sottoposti a verifiche periodiche – Creare la figura dell’Incaricato d’Affari del Governo, al fine di aumentare le opportunità – Valorizzare la rete di Ambasciatori naturali costituiti dai nostri concittadini residenti all’estero;
4) Impostare un nuovo rapporto con l’Italia, una nuova e moderna Convenzione che tenga presente i mutamenti intercorsi nei due Paesi, fissandone gli ambiti nel contesto di un rapporto che per la Repubblica di San Marino rimane, nei confronti dell’Italia privilegiato;
5) Favorire accordi con stati Europei ed Extraeuropei per tutto quanto rimarrà fuori dalla nuova convenzione con L’Italia: Quindi rapporto privilegiato con l’Italia ma non unico;
6) Verificare il percorso intrapreso dal Governo per quanto riguarda il rapporto con l’U.E., al fine di accertare la tutela della sovranità di San Marino, gli ambiti possibili di autonomia e la salvaguardia dell’identità millenaria della nostra Repubblica;
7) Avviare un rapporto di parternariato commerciale con l’Unione Euroasiatica e con tutte le realtà geograficamente vicine.
POLITICA ESTERA
Con l’obiettivo di favorire il Progetto Economico della Repubblica di San Marino, la politica Estera deve, in questo complesso momento storico, deve essere impostata con visione economica, al fine di creare le condizioni più favorevoli per il mantenimento del nostro sistema sociale e per garantire lo sviluppo economico della nostra Repubblica.
Differenziando nettamente tra Diplomazia e Politica Estera, riteniamo che la politica estera sammarinese debba definire le sue priorità ed interessi nell’ambito delle relazioni con la Comunità Internazionale (Stati, Organizzazioni internazionali, Aziende multinazionali), e pertanto debba elaborare proposte e attuare specifiche strategie.
Riteniamo che la percezione del loro specifico ruolo, da parte delle differenti Segreterie di Stato, sia molto carente e ciò è sovente dimostrato dagli incontri di “ministri” sammarinesi con sindaci e con presidenti delle regioni limitrofe, quando invece il loro ruolo prevederebbe l’interfacciarsi con i loro omologhi.
Altri fattori condizionanti della politica estera sono la realtà internazionale, con i vincoli che essa pone, e la capacità delle Segreterie di Stato di definizione degli obiettivi e della loro natura. La Politica Estera di San Marino deve essere lo strumento con cui il nostro Paese elabora una specifica concezione del modo in cui proiettarsi verso l’esterno ed agire nella vita internazionale, cercando convergenze, cooperando in ambito internazionale, mantenendo buone relazioni con il maggior numero di Paesi possibili.
In merito alla paventata associazione di San Marino all’Unione Europea, riteniamo necessario verificare se il percorso in atto, intrapreso dal Governo e dall’attuale maggioranza senza coinvolgere adeguatamente forze politiche e cittadini, possa garantire la tutela della Sovranità troppo spesso dimenticata in questi anni, riservare adeguati spazi di Autonomia e assicurare l’Identità della nostra millenaria Repubblica.
In ogni caso riteniamo che il percorso intrapreso da dall’UE non sia perfettamente in linea con gli ideali europei delle origini, presenti nel “Rapporto Delors”, che auspicava una “unione tra diversi”, basata sui conclamati principi di giustizia, fraternità, libertà cooperazione, solidarietà e pace.
L’europeista K. Adenauer scriveva: “viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte.” Il cielo dell’Unione Europea avrebbe dovuto accogliere i tanti orizzonti differenti e ricomporli nel mosaico di un’umanità molteplice e unita. Ma è a tutti evidente che così non è. Abbiamo tutti visto, quale esempio, in che modo, in Grecia, lo Stato sia stato privato della sua sovranità, o cosa stia succedendo con l’epocale fenomeno dei migranti che fuggono dalle loro difficili realtà.
In merito ai rapporti con l’amica e vicina Italia, va impostato un nuovo rapporto che preveda la individuazione di ambiti di sviluppo e di rilancio dell’economia sammarinese alla luce delle nuove realtà createsi nell’ultimo decennio: in particolare pensiamo che TURISMO, SANITA’, CULTURA, UNIVERSITA’ e RICERCA, TELECOMUNICAZIONE e SPORT, siano gli ambiti in cui la nostra statualità possa offrire nuove opportunità.
E’ dunque necessario sapere finalmente che cosa si vuole, a quale progetto organico e complessivo punta San Marino. Progetto che va elaborato, ovviamente, tenendo conto del rapporto privilegiato esistente con l’Italia.
E’ necessario un nuovo accordo forte, forse una Nuova Convenzione, ispirata alle nuove realtà presenti nei due Paesi, la cui estensione dipenderà dalla capacità di trattativa dei nostri negoziatori credibili con l’interlocutore.
Chiaramente, ciò che non sarà oggetto di accordo, diventerà terreno fertile per possibili accordi con altri Paesi Europei ed Extraeuropei eventualmente interessati. D’altronde la diversificazione e l’internazionalizzazione della nostra economia stanno diventando una esigenza sempre più pressante per lo sviluppo economico ed il mantenimento degli attuali livelli di benessere sociale. La presenza di San Marino in tutti gli Organismi Internazionali può favorire il raggiungimento di tali obiettivo.
Potrebbe comunque essere utile fin da ora avviare un dialogo di parternariato commerciale con l’Unione Euroasitica,, con la concreta prospettiva di entrare in contatto con una, per San Marino nuova, organizzazione a cui partecipano Russia, Kazakhstan, Bielorussia, Armenia e Kirghizistan.
La rete diplomatica e consolare va ampliata e riorganizzata prevedendo obiettivi ed una verifica del lavoro svolto. E’ altresì necessario affidarsi a negoziatori professionisti e creare la figura dell’Incaricato D’Affari. E’ altresì indispensabile valorizzare i nostri Ambasciatori naturali costituiti dai numerosi SAMMARINESI RESIDENTI ALL’ESTERO, alcuni dei quali molto considerati nei Paese in cui vivono, con lo scopo di aprire nuove possibili strade e nuove possibili opportunità a livello economico, turistico e culturali.