Nuova specie di tardigradi intitolata a Greta Thunberg

(ANSA) – BOLOGNA, 10 MAR – Quattro nuove specie di
tardigradi, organismi minuscoli e per gran parte misteriosi, in
grado di vivere in condizioni estreme, sono state scoperte da un
gruppo internazionale di ricerca coordinato dall’Università di
Modena e Reggio Emilia (Unimore) in collaborazione con
un’università svedese. Una di queste specie è stata intitolata
all’attivista Greta Thunberg.
    La scoperta – pubblicata su Scientific Reports – è avvenuta
durante uno studio nella Biosfera Unesco di Kristianstads
Vattenrike, nel sud della Svezia. “Abbiamo deciso di dedicare
una di queste specie ‘Xerobiotus gretae’ all’attivista per il
clima Greta Thunberg – spiegano da Unimore – per il coraggio, la
tenacia e gli sforzi per aprire gli occhi dei leader mondiali
sulla necessità di agire contro il cambiamento climatico. I
risultati di Greta Thunberg ci danno la speranza che le sfide
per cambiare l’insostenibile percorso delle società umane siano
ancora possibili, proprio come i piccoli tardigradi sono in
grado di superare sfide ambientali apparentemente impossibili”.
    Definiti gli “animali più tosti sulla Terra”, i tardigradi
non sono più grandi di un millimetro, visibili solo al
microscopio. Sono detti anche ‘orsetti d’acqua’ per il loro
aspetto di piccoli orsi a otto zampe. Si possono trovare in
tutto il mondo, mare, muschi, licheni, deserti, Artide e
Antartide. Negli ultimi anni hanno acquisito interesse grazie
alla loro capacità di seccarsi, detta ‘anidrobiosi’, e tornare
attivi una volta che l’acqua torna a disposizione nell’ambiente
in cui vivono. Possono rimanere nello stato secco per anni
sospendono il loro metabolismo e diventando capaci di resistere
a condizioni ambientali estreme. Lo studio delle loro capacità
potrebbe consentire di sfruttarne le straordinarie proprietà in
applicazioni tecnologiche per la conservazione di cellule,
organi e vaccini in stato secco per lunghi periodi.
    Primo autore dello studio il ricercatore di Unimore Edoardo
Massa, che ha dedicato alla nonna centenaria un’altra delle
specie scoperte, ‘Mesobiotus emiliae’. Tra i firmatari lo
svedese Ingemar Jönsson dell’Università di Kristianstad, che per
primo ha esposto i tardigradi al vuoto spaziale durante una
missione dell’Agenzia spaziale europea. (ANSA).
   


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