Nuove fasi delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco

Si è conclusa a Milano la prima fase dell’incidente probatorio nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007. Oggi i periti nominati dal Gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, hanno ricevuto i primi reperti dal comando dei Carabinieri di via Moscova. Tra i materiali consegnati, fascette para-adesive e tracce di impronte trovate nella villetta di via Pascoli, tra cui la cosiddetta “traccia 10” sulla maniglia interna della porta, ancora senza attribuzione.

Ai lavori hanno partecipato anche rappresentanti delle parti coinvolte, tra cui il consulente della famiglia Poggi, l’ex ufficiale del Ris Marzio Capra, e il consulente della difesa di Andrea Sempio, l’ex generale Luciano Garofano. La scatola consegnata contiene anche altri materiali, come tamponi prelevati dalla vittima, resti della colazione e campioni di spazzatura mai analizzati prima.

Il consulente della famiglia Poggi, Marzio Capra, ha commentato i risultati delle analisi, dichiarando che non ci sono ancora risposte definitive sull’impronta 10 e che molte analisi sono state già svolte o sono state omesse. Ha sottolineato inoltre che si attendono ulteriori approfondimenti, senza aspettative di risultati rivoluzionari, e ha evidenziato che le analisi si concentrano anche sulla spazzatura raccolta nella villetta.

In parallelo, il medico legale Pasquale Mario Bacco ha rilasciato un’intervista al settimanale «Giallo», spiegando che l’impronta sulla gamba di Chiara Poggi sarebbe compatibile con il piedino di una stampella con pallini antiscivolo, e non con un tacco o una punta di scarpa. Secondo l’esperto, il segno, formato da tre pallini, suggerirebbe l’uso di una stampella piuttosto che di un oggetto contundente. Inoltre, ha precisato che l’ematoma sulla vittima sarebbe stato causato da un colpo secco, e non da un calcio, indicando che Chiara sarebbe stata calpestata con un oggetto mentre era distesa, in un gesto di disprezzo.

Le indagini proseguono con analisi ancora in corso, mentre la procura di Pavia monitora i risultati delle nuove verifiche sui reperti raccolti nel corso degli anni.