L’avvicinamento tra Alleanza popolare e Unione per la Repubblica, di cui abbiamo svelato i retroscena nei giorni scorsi, è solo uno dei tanti movimenti che stanno caratterizzando la politica in queste settimane.
Dopo la conclusione della verifica di governo ad esempio nella Democrazia cristiana è in corso un forte dibattito interno sugli assetti futuri. Questa sera si terrà a questo proposito la seconda parte della riunione della direzione allargata a tutti i consiglieri scudocrociati.
La prima parte si è tenuta giovedì sera alla vigilia della festa del tesseramento di venerdì all’Azzurro ma gli interventi sono stati così tanti che è stato necessario riaggiornare la seduta.
In molti tra chi ha preso la parola hanno sottolineato la necessità di un’apertura decisa della maggioranza in primis al Ps e quindi all’Upr, il cui sostegno è visto come necessario per rispondere ai seri problemi che stanno attanagliando il Paese. Un punto non scontato dato che nel documento conclusivo della verifica di governo emerge una sostanziale autonomia della compagine di San Marino Bene Comune.
Altri movimenti decisi sono quelli in atto tra Psd e Ps. Dopo l’assemblea del 25 marzo dei primi e il congresso generale dei secondi è sempre più forte la spinta per cercare di riaggregare le due forze politiche e creare un’area riformista forte.
Per questo motivo nei prossimi
Il comunicato ufficiale del Partito dei socialisti e dei democratici parla di una “rotazione degli incari-
chi fra i consiglieri come da accordi di inizio legislatura per consentire a tutti di avere esperienze diverse ed accrescere così le proprie compe- tenze”. Come se l’allontanamento di Stefano Macina e Claudio Felici, i due esponenti di spicco implicati nell’indagine sul così detto Conto Mazzini, dai rispettivi incarichi fosse stata quasi casuale. Il primo lascia il posto di capogruppo in favore di Gerardo Giovagnoli, il secondo abbandona la commissione Interni e Giustizia in favore di quella giorni Marina Lazzarini e compagni inizieranno una serie di incontri a partire dal Ps ma che vedranno interlocutori privilegiati anche Sinistra unita e Civico 10.
Nel frattempo però proseguono gli incontri ufficiosi. Nei giorni scorsi ad esempio in un bar del Titano sono stati avvistati il socialista Simone Celli e i consiglieri del Psd Gerardo Giovagnoli, Guerrino Zanotti e Vladimiro Selva confabulare allo stesso tavolo. Una linea confermata dal neo capogruppo Psd Giovagnoli: “C’è necessità di contrastare la frammentazione. Avere 12 partiti non aiuta il Paese e la politica stessa. Noi come Psd non sfuggiamo a questo richiamo e, come scritto nel documento del 25 marzo, lavoriamo per ricompattare il fronte riformista. Ap e Upr hanno legittimamente scelto di incontrarsi per valutare soluzioni. In ogni caso le ricerche di sintesi devono essere compatibili con la maggioranza”.
Se in maggioranza le acque iniziano ad agitarsi in minoranza non sono da meno. Particolarmente attivi sembrano essere i movimenti Liberamente, Bisogna muoversi, Araba fenice, Per San Marino e San Marino 3.0 che si sarebbero incontrati più volte nei giorni scorsi. Che i cinque siano al lavoro per costruire qualcosa insieme non è un segreto. Diversi mesi fa, prima delle elezioni delle giunte di Castello, era emerso addirittura un possibile nome: Federazione dei movimenti libertari. Tra i vari sostenitori del progetto anche l’imprenditore Armando Calzolari, pronto a sostenere il progetto anche dal punto di vista economico.
Solo il tempo potrà dire se tutti questi abboccamenti porteranno a qualcosa di concreto ma è chiaro che in molti stanno già lavorando assiduamente in vista delle prossime elezioni, che per qualcuno potrebbero essere anche prima del 2017.
Davide Giardi, La Tribuna