Sfondato il ‘muro’ dei 500 profughi. Erano 498 a inizio settimana. Negli ultimi giorni – confermano dalla prefettura – ci sono stati altri sei arrivi. Portando il numero dei rifugiati a quota 504. Di questi, solo 25 donne, quasi tutte in coppia coi rispettivi compagni. Età media sui 20-30 anni. Ci sono anche sei bambini, con le rispettive famiglie. Un record per il territorio Riminese (a giugno erano 335). Destinato ad essere battuto, perché la situazione nelle zone di guerra o persecuzione religiosa resta incandescente. Circa metà dei 500 profughi sono a Rimini. Un’ottantina a Cattolica, una ventina a Riccione, 35 a Santarcangelo, 5 a Verucchio, 23 a Novafeltria, 8 a Poggio Torriana, una quindicina a Coriano… Nessun rifugiato – almeno per ora – a Bellaria Igea Marina. Dove nei mesi scorsi c’erano state pesanti polemiche sulla presenza di profughi all’hotel Gelso. Ma è previsto il ritorno di ospiti stranieri anche a Bellaria nelle prossime settimane. Non tutti sono arrivati via mare, come in passato. «Nessun profugo è accolto in alberghi a Rimini – precisa il vicesindaco con delega alla Protezione sociale Gloria Lisi –. Perlomeno, non in hotel funzionanti. Ce ne sono invece in ex alberghi che hanno cessato l’attività». Ma è capitato, nei momenti più caldi dell’emergenza soprattutto la scorsa estate, che profughi siano stati ospitati in alberghi funzionanti. In almeno un caso hanno anche coabitato con i turisti, «senza particolari problemi», rilevano gli addetti ai lavori. «Il livello di integrazione dei rifugiati è buono e non si registrano episodi di intolleranza come quelli accaduti in altre province – continua Lisi –. Addirittura a Natale due famiglia con bambini sono state invitate a partecipare allo spettacolino della scuola». Non solo: sono state acquistate delle biciclette, e vengono organizzate anche escursioni e pedalate per gli ospiti forzati. Che vengono soprattutto da Nigeria e Pakistan (il grosso), Ghana e Gambia. (…) Il Resto del Carlino
