Ennesimo atto vandalico al Sacello del Santo: un cittadino sammarinese ha segnalato a Tribuna che, nella notte di giovedì o venerdì scorso, uno o più ignoti hanno distrutto il vaso che conteneva un mazzo di fiori finti, un cero, lanciandolo poi lungo il sentiero che porta al Sacello e, infine, hanno tentato di rubare una medaglia d’argento incastonata nella roccia, cercando di rompere con un sasso la teca di cristallo che la protegge.
Questo gesto “barbaro” ai danni di uno dei luoghi simbolo della storia e della cristianità sammarinese, avviene dopo un altro episodio simile, forse ancor più grave, verificatosi a giugno dell’anno scorso quando alcuni teppisti hanno perfino mandato in frantumi una madonnina. Quest’ultima, dopo quell’infausto episodio, riaggiustata, è stata poi riposta anch’essa all’interno di una teca di cristallo per essere ovviamente protetta dalla furia insensata di persone senza valori.
Per il sammarinese si tratta di “una ragazzata un po’ troppo pesante”, proprio perché quel luogo, per molti, forse per tutti i sammarinesi, rappresenta l’origine stessa della comunità sammarinese, il sito in cui la leggenda vuole che Marino si rifugiò e si ritirò in preghiera in fuga dalla Dalmazia. Ma per alcuni studiosi, il suo supposto primo sacello, potrebbe essere stato un’ara pagana.
Proprio per mettere fine a questi atti vandali che vanno avanti almeno dal 2012, il cittadino propone alle istituzioni competenti di “installare alcune telecamere, proprio per allontanare eventuali malintenzionati “. Più in generale il sammarinese denuncia un grave stato di degrado del luogo e conclude: “La gente non ha rispetto delle cose dello Stato”.
Francesco De Luigi, La Tribuna