La crisi economica, i modi per uscirne, il ruolo degli Stati Uniti nello scacchiere internazionale. Tutto il Mondo attendeva le prime parole del 44esimo Presidente degli Stati Uniti su questi temi e di questo ha parlato Barak Obama nel discorso di insediamento. Con quel pizzico di enfasi e retorica che caratterizza da sempre lo speech del nuovo presidente. “Si sono perse case, la sanità è troppo costosa, il problema energetico pesante. Ma soprattutto si avverte un calo della fiducia, e la paura che il declino degli Stati Uniti sia inevitabile”.
Obama ha iniziato così il proprio discorso, con una descrizione sincera della crisi iniziata lo scorso autunno proprio negli Stati Uniti. “Ma noi scegliamo la speranza alla paura – ha continuato –“; ecco allora la ricetta per uscirne. Investire in infrastrutture, nelle nuove energie; tenere sotto controllo il mercato. E poi la politica estera. Obama ha promesso un ritiro responsabile delle truppe dall’Irak e un impegno a costruire la Pace in Afghanistan. Il potere va usato in modo prudente ha aggiunto. Ma ciò non significa una posizione di basso profilo.
“Siamo pronti a guidare ancora una volta” – ha detto – omettendo di aggiungere la parola “il Mondo”, ma era implicito. Con i terroristi è stato laconico “Vi batteremo”.
Poi una seconda parte del discorso diretta al cuore dei cittadini, al loro senso patriottico. Ricordati gli eventi cruciali della storia del Paese, la guerra civile.
Lo spirito americano al di sopra delle differenze di razza e religione. E poi l’invocazione a Dio perché benedica il popolo americano. Era emozionato Barak Obama, lo si è notato nel corso del giuramento.
Milioni di persone hanno affollato le strade di Washington per ascoltare il primo afro-americano alla guida del Paese. Da Roma il Papa ha inviato i suoi auguri.
“Prego – ha detto Benedetto XVI – perché promuova la Pace e ricordi i poveri”
Fonte: San Marino RTV