
Barack e Michelle Obama are back. E non solo in forma di ritratto, la prima coppia presidenziale afroamericana nella storica galleria della Casa Bianca, ma in carne, ossa e charme per una tradizione iniziata con i Ford e i Carter e che non si svolgeva da dieci anni a causa del Covid e di Donald Trump. L’ex First Lady mancava dal gennaio 2017, quando lei e il marito avevano passato il testimone al tycoon e Melania, Barack era tornato lo scorso aprile ad una cerimonia per celebrare l’Obamacare, la sua legge sulla sanità, tra il giubilo di tutto lo staff e il pubblico presente. Oggi l’entusiasmo al numero 1600 di Pennsylvania Avenue era ancora più alle stelle. L’ex coppia presidenziale è stata accolta da un lungo applauso e urla di gioia da collaboratori ed ex. Occasione da sempre festosa e bipartisan, nel 2012 Obama aveva accolto con calore e battute George W. Bush e la moglie Laura nel 2012 – “mi hai lasciato un buon pacchetto sport sulla tv, lo userò”, aveva scherzato – in questo caso l’atmosfera era forse più familiare. “Niente avrebbe potuto prepararmi meglio alla presidenza che stare al tuo fianco”, ha esordito Joe Biden dando il “bentornati a casa” agli Obama e sottolineando come Barack sia “la persona più integra che io conosca” e la sua presidenza tra le più significative della storia Usa. E poi rivolgendosi a Michelle: “Lo so io, ma lo sa anche lui, non ce l’avrebbe mai fatta senza di te”. Dopo otto anni trascorsi fianco a fianco da presidente e vice presidente, tra Obama e Biden c’è stima e rispetto reciproco. Una profonda amicizia, la versione ufficiale dell’amministrazione che tuttavia molti considerano di facciata. Qualcuno ha ricordato la battuta velenosa di Obama nella sua ultima apparizione alla Casa Bianca che chiamò Biden il “mio vicepresidente”, sottolineando che molti nello staff del presidente rimproverano al suo ex capo di essere arrogante e di non sostenere incondizionatamente le politiche dell’attuale Commander-in-chief. Oggi, nella stessa East Room dove gli consegnò nel 2017 la Medaglia presidenziale per la libertà, Obama ha voluto sottolineare che avere Biden come presidente “è la fortuna dell’America”. A due mesi dalle elezioni di Midterm era importante che i due pesi massimi del partito democratico mostrassero un fronte unito e compatto. Nei discorsi del presidente e dell’ex presidente, come quelli di First Lady ed ex First Lady, sono ricorsi spesso i temi dell’unione delle due famiglie e delle esperienze condivise alla Casa Bianca, una vera e propria “home” per tutti dalle figlie di Barack e Michelle Sasha e Malia ai nipoti dei Biden. Assai improbabile che una cerimonia del genere possa mai ripetersi con i Trump nei prossimi mesi, anche se secondo qualcuno i ritratti di Donald e Melania sono in fase lavorazione. Il tycoon, spesso restio a celebrare le tradizioni di Washington durante la sua presidenza, si era rifiutato di tenere la cerimonia per Obama che aveva attaccato violentemente durante tutta la sua campagna accusandolo persino, senza alcun fondamento, di spiarlo. I ritratti di Barack e Michelle sono stati realizzati da Robert McCurdy e Sharon Sprung, due artisti non afroamericani diversamente da Amy Sherald e Kehinde Wiley, che qualche hanno fa hanno realizzato i dipinti ora esposti alla National Portrait Gallery. McCurdy, noto per i suoi dipinti iperrealistici su fondali bianchi, ha ritratto tra gli altri Jeff Bezos, Nelson Mandela, il Dalai Lama e Jane Goodall. “Gli avevo chiesto di farmi le orecchie più piccole ma Robert ti ritrae come sei, con i tuoi difetti”, ha scherzato Obama. Michelle, che nel dipinto indossa un elegante abito azzurro polvere ed è seduta su una poltrona nella Red Room, ha sottolineato che “tradizioni come questa contano, non solo per quelli di noi che ricoprono queste posizioni, ma per tutti coloro che guardano la nostra democrazia”.
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