Un grande passo verso una società più civile e inclusiva è stato compiuto in Italia con l’approvazione unanime alla Camera, con 281 voti favorevoli, del testo unificato delle proposte di legge che mirano a prevenire le discriminazioni e a tutelare i diritti delle persone colpite da malattie oncologiche.
La nuova normativa introduce il ‘diritto all’oblio a seguito di guarigione’ oncologica, una misura di notevole importanza per garantire che coloro che hanno superato un tumore non siano più discriminati o penalizzati nelle diverse sfere della vita.
La legge avrà un impatto significativo in vari settori, compresi l’accesso a prestiti, finanziamenti, assicurazioni, ma anche nel processo di adozione o affidamento di minori, nei concorsi e nel mondo del lavoro.
Grazie al ‘diritto all’oblio’, le persone che hanno sconfitto il cancro avranno il diritto di non dover fornire informazioni riguardanti la loro precedente condizione di salute e di non essere sottoposte a indagini su questa materia. Il Garante per la protezione dei dati personali sarà incaricato di monitorare e assicurare l’applicazione corretta delle disposizioni.
Nel dettaglio, la legge stabilisce che, per i contratti relativi a servizi bancari, finanziari, di investimento e assicurativi, non sarà possibile richiedere informazioni sullo stato di salute delle persone fisiche contraenti riguardanti patologie oncologiche dalla quale sono guarite da più di 10 anni, senza recidive. Nel caso in cui la patologia sia insorta prima dei 21 anni, il periodo si riduce a 5 anni.
Anche per quanto riguarda l’adozione e l’affidamento di minori, non saranno ammesse indagini sulla salute dei potenziali genitori o affidatari riguardanti patologie oncologiche trascorse più di 10 anni dalla fine del trattamento terapeutico, senza recidive, o 5 anni se la malattia è comparsa prima dei 21 anni.
In ambito concorsuale, sarà vietato richiedere informazioni sullo stato di salute riguardanti patologie oncologiche passate da più di 10 anni, senza recidive, o 5 anni se la patologia è insorta prima dei 21 anni.
La legge non si ferma qui, poiché si prevede un ulteriore decreto ministeriale, in collaborazione con il ministro della salute e le organizzazioni di pazienti oncologici, per promuovere politiche attive e sostenere uguaglianza di opportunità a chi è stato colpito da una patologia oncologica nel mondo del lavoro.
Ciò affermerà l’inclusione e la possibilità di sviluppare carriere e percorsi retributivi senza discriminazioni.
Il provvedimento, in attesa di definitiva approvazione dopo il passaggio in Senato, rappresenta un grande passo avanti, dimostrando una civiltà avanzata e sensibile alle esigenze delle persone colpite da malattie oncologiche.
Garantendo il diritto all’oblio e vietando la discriminazione basata sulle patologie passate, si offre un rinnovato senso di dignità e speranza a coloro che hanno affrontato il cancro.
L’Italia diventa così un esempio da seguire andando ad inserire un fondamentale tassello per costruire una società più giusta ed equa per tutti.
David Oddone