Odissea per 150 passeggeri diretti all’Aeroporto “Federico Fellini” di Rimini e San Marino: lo “sputtanamento” dell’immagine internazionale del Titano prende il volo… di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

Otto ore e mezza di ritardo! Poi “abbandonati” lungo la “statale”, di fronte all’Aeroporto “Fellini” ormai chiuso, poco prima delle quattro di mattina. E, ciliegina sulla torta, senza poter usufruire del numero necessario di taxi per rientrare a casa.

E’ questa l’odissea dei passeggeri -fra cui anche dei cittadini sammarinesi- del volo FR6035, Londra Stansted-Rimini, del 15 luglio scorso, il cui arrivo all’Aeroporto che porta il nome della Repubblica di San Marino era previsto per le 20:15 dello stesso giorno.

Un’odissea senza neppure beneficiare di alcun rimborso da Ryanair, la quale ha addotto responsabilità del ritardo esclusivamente all’Aereoporto internazionale di Rimini e San Marino. “Following a review of your claim -è la risposta di Ryanair alla domanda di ‘risarcimento’-, we regret to advise that no liability to compensation arises under the EU261 regulation, as your flight was diverted into Bologna airport due to the missed curfew imposed by Rimini airport as a result of Air Traffic Control restriction, outsideof the control of Ryanair”. In pratica, in italiano, Ryanair ha rigettato la richiesta di risarcimento poiché la destinazione di quel volo “è stata spostata all’aeroporto di Bologna a causa della chiusura dell’aeroporto di Rimini”, evento “al di fuori del controllo di Ryanair”.

In pratica, succeda quel che succeda, ad una certa ora della sera (sembra alle ore 23) il “Federico Fellini” chiude i battenti. “Quando siamo arrivati a Bologna -ha spiegato una passeggera di quel volo- ci hanno detto: è una settimana intera che Rimini dirotta i voli su Bologna…”.

Ma può, l’unico aeroporto di uno Stato, che è come tale anche veicolo nel mondo di immagine di quello stesso Stato -San Marino appunto- chiudere alle ore 23, anche se alcuni voli previsti sono in ritardo? Che figura ci fa la Repubblica di San Marino?

Nel volo con me, abbandonata sulla statale alle quattro di mattina -continua la stessa passeggera, una italiana occupata sul Titano- c’era una signora di Montegiardino, la quale vista la carenza di taxi non sapeva come fare per tornare a casa. E ciò le ha procurato una crisi di nervosa di pianto”.

Ma cosa è successo a quel volo per accumulare ben otto ore e passa di ritardo, che in casi eccezionali può, ovviamente, succedere?

Secondo la ricostruzione che ci è stata fatta, i passeggeri si sarebbero imbarcati in perfetto orario a Londra. “Poi appena saliti ci hanno comunicato un’ora di ritardo causato dall’assenza di slot liberi per il decollo -ha ricordato la stessa passeggera-. A quel punto ci hanno annunciato un altro ritardo dovuto sempre al traffico aereo e, scaduto anche questo secondo annuncio, ci hanno comunicato un altro ritardo causato dalle condizioni meteo nel nord Europa…”.

Finalmente, intorno alle ore 21, dopo averci annunciato che saremmo atterrati a Pisa perchè l’aeroporto di Rimini avrebbe chiuso, siamo partiti alla volta di Bologna dove ci avrebbero dovuto attendere delle navette che ci trasportavano all’aeroporto di Rimini, ma anche queste non si sono rivelate sufficienti per tutti e decine di noi hanno accumulato altro ritardo in attesa di altre navette”.

Poco prima delle quattro di mattina siamo arrivati a Rimini -ha concluso- dove siamo stati ‘scaricati’ ai bordi della strada, di fronte all’aeroporto che era chiuso! Ma i disagi non erano terminati perchè era quasi impossibile trovare un taxi disponibile, che alla fine abbiamo trovato spendendo ben 70 euro per arrivare a Misano Adriatico…”.

Certo, condizioni meteo avverse, scioperi, imprevisti possono determinare un ritardo anche pesante e disagi in ogni volo. Può succedere e, a chi viaggia molto, è certamente successo. Ma è tollerabile che ciò accada perchè l’aeroporto, peraltro internazionale, ad una certa ora tira giù le serrande come se fosse la bottega di un calzolaio? No… A mio parere, no! E ancor meno se legata a questa attività aeroportuale c’è legata l’immagine internazionale di una intera nazione, certo piccola, ma dalla storia prestigiosa come ha la Repubblica di San Marino.

Enrico Lazzari

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