Oggi al voto 595 Comuni e 4,5 milioni di italiani. Un test per il governo

Urne aperte oggi e domani in 595 Comuni (4,5 milioni di elettori). Di particolare rilievo il voto in 13 capoluoghi di provincia, tra cui un capoluogo di regione: Ancona. Le amministrative di maggio si completeranno poi il 21 con le elezioni previste in Valle d’Aosta (un solo comune: Valtournenche) e Trentino Alto Adige (tre comuni) e il 28 e 29 maggio con le elezioni in Sicilia (128 comuni, tra cui 4 capoluoghi di provincia: Ragusa, Trapani, Catania e Siracusa) e Sardegna (39 comuni) e con il secondo turno dedicato ai ballottaggi delle città e dei comuni (con più di 15mila abitanti) al voto oggi e domani. Portando così il totale dei Comuni al voto a 769 (6,1 milioni di elettori interessati).

Dalla elezione del nuovo parlamento e dal conseguente insediamento del governo di GIorgia Meloni nell’ottobre scorso, questo è il terzo appuntamento con le urne. Un test politico di tutto rispetto. Otto amministrazioni sono attualmente gestite dal centrodestra (Vicenza, Treviso, Terni, Sondrio, Imperia, Siena, Massa e Pisa), quattro dal centrosinistra (Brindisi, Brescia, Teramo e Ancona) e una, Latina, che esce dalla gestione commissariale.

Il centrodestra guidato da Giorgia Meloni sogna di «strappare» al centrosinistra qualche «feudo» come Ancona e punta a confermare le amministrazioni uscenti. Anche se, tra i Comuni dove governa, potrebbe registrare qualche difficoltà. A Terni, per esempio, non ci sarà la riconferma del sindaco uscente: il leghista Leonardo Latini, che pure aveva dato la disponibilità a ricandidarsi. Il braccio di ferro Lega-Fratelli d’Italia è stato vinto dal partito della Meloni con la candidatura di Orlando Masselli. A Massa, invece, la spaccatura è più evidente visto che il centrodestra si presenta con due candidati: Francesco Persiani (sostenuto da Lega e Forza Italia) e Marco Guidi (FdI). A Vicenza il sindaco uscente, Francesco Rucco, è sfidato non solo dal giovanissimo dem Giacomo Possamai (capogruppo Pd in Regione), ma anche da due suoi ex assessori Claudio Cicero e Lucio Zappello.

Gli unici due comizi con i big della coalizione hanno avuto come cornice Ancona e Brescia. Il capoluogo marchigiano è di certo la principale attrazione per il centrodestra. Tre anni fa, infatti, la stessa è riuscita a strappare il governo regionale al centrosinistra grazie alla vittoria del meloniano Francesco Acquaroli. Oggi, sostengono a via della Scrofa, sono concrete le possibilità di conquistare pure Ancona, dove la sindaca uscente, Valeria Mancinelli, dopo dieci anni di ininterrotto controllo della città deve cedere comunque il passo. Occhi puntati anche a Brescia dove il leghista Fabio Rolfi ha concrete possibilità di strappare il governo della città a un centrosinistra che arriva al voto diviso.

Sicuro della vittoria si dice il sindaco uscente di Treviso, Mario Conte. Che potrebbe risultare eletto già dal primo turno. Nella città veneta, infatti, come in molti dei Comuni chiamati al voto, il fronte del centrosinistra appare diviso. A Treviso, il caso estremo con un candidato ciascuno per Pd, Cinquestelle e Terzo Polo.

Elly Schlein e Giuseppe Conte parlano però del cosiddetto «effetto Udine» ma sono pochi i Comuni nei quali il centrosinistra si presenta unito con un ampia coalizione. In questo caso l’«effetto Udine» potrebbe registrarsi a Latina.

Tra le curiosità di questo turno elettorale il record di Montoggio (Ge) con il candidato sindaco più anziano: Faustino Mario Fantoni di 81 anni (sindaco uscente).


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