Oggi lo sciopero ‘gentile’ degli ombrelloni, ma c’è chi dice no

Protestano Sib-Fiba, altri si sfilano. Salvini: ‘Attendiamo l’ok dall’Ue”

È tutto pronto per lo sciopero dei balneari di venerdì 9 agosto, dopo la mancata risposta del governo entro la pausa estiva alla richiesta di un intervento normativo sull’annosa – e irrisolta – questione delle concessioni. Ma la categoria si spacca: se Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno imboccato la strada della mobilitazione, altre sigle come Assobalneari, Federbalneari e Cna si sfilano, parlando di “iniziativa spot”. “Se dall’Europa ci danno l’ok chiudiamo dopo 15 anni il percorso”, rassicura intanto il vicepremier Matteo Salvini, spiegando che il negoziato è su “prelazione per le uscite, indennizzo per chi farà altre scelte e anche una proroga” per permettere al settore di organizzarsi.

“Non è giusto penalizzare migliaia di consumatori che hanno scelto gli stabilimenti italiani per le loro vacanze, riconoscendone qualità e funzionalità. Per questo migliaia di aziende associate ad Assobalneari e La Base Balneare con Donnedamare si asterranno dallo sciopero”, fanno sapere i presidenti Fabrizio Licordari e Bettina Bolla, convinti che la via maestra sia “sostenere la validità della mappatura fatta dal governo italiano”, secondo cui il 67% delle coste è disponibile al libero mercato. “Lo sciopero è solo un’iniziativa spot”, concorda il presidente di Federbalneari, Marco Maurelli: “Con grandissima difficoltà – fa notare – il governo sta cercando di mettere in ordine le idee. Serve una riforma che scongiuri una terza sentenza della Corte di Giustizia che ingesserebbe il sistema, una norma di riordino che garantisca la competitività in un quadro però di tutela del sistema turistico balneare italiano”. Ansa