Ok alle assunzioni nella Pa, 2.100 nelle forze dell’ordine

Via libera dal Cdm al decreto siccità e allo schema di decreto legislativo per completare la rete Transeuropea dei trasporti. Ok anche al decreto con le assunzioni per la Pa, per rafforzare la capacità amministrativa della pubblica amministrazione. Prosegue, invece, l’esame del ddl concorrenza ma slitta ancora il via libera da parte del Consiglio dei ministri.

Assunzioni nella Pa. Oltre tremila assunzioni nella Pubblica amministrazione, di cui i due terzi per le forze dell’ordine. Lo prevede il decreto con le assunzioni per la Pa, che punta a rafforzare la capacità amministrativa della pubblica amministrazione, approvato dal Consiglio dei ministri.

Il Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende, “ha approvato un decreto molto rilevante per la pubblica amministrazione, che prevede tra l’altro assunzioni per le forze di sicurezza. Oltre 2100 assunzioni riguardano l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco, la Polizia di Stato, le Capitanerie di Porto e la Guardia Costiera”. “Si tratta di un segnale concreto per i cittadini e per i servitori dello Stato che ogni giorno assicurano il controllo del territorio”.
Le assunzioni nel settore delle Forze dell’ordine, viene spiegato, sono finanziate attraverso l’ultima legge di Bilancio con i fondi previsti per la sicurezza e sono circa i “due terzi” del totale. “Le risorse per le assunzioni nelle Amministrazioni centrali sono previste dal comma 607 Legge di Bilancio del governo Draghi”.

Il ministero dell’Istruzione ha avviato con il decreto legge approvato in consiglio dei ministri un piano di assunzioni a tempo indeterminato di docenti, in attesa dello svolgimento dei concorsi previsti dal Pnrr. Lo afferma il ministro Giuseppe Valditara sottolineando che “con il piano che abbiamo deciso di affiancare alle misure previste dal Pnrr, puntiamo a creare le condizioni per il regolare avvio del prossimo anno scolastico, assicurando la continuità didattica per gli studenti, la qualità dell’insegnamento e la riduzione del precariato”. Dal ministero arriva poi una “pronta e significativa” risposta agli studenti con disabilità “con la più rilevante immissione in ruolo di docenti di sostegno degli ultimi anni, rendendo più selettive le procedure di reclutamento”. Inoltre, dice ancora il ministro, il dicastero è in procinto di avviare una procedura concorsuale per gli insegnanti che abbiano maturato 36 mesi di servizio o siano in possesso dei 24 crediti formativi universitari”. Infine, con il decreto “si interviene sulle modalità di svolgimento del concorso per i dirigenti tecnici con funzioni ispettive del ministero dell’Istruzione, in modo da sbloccare le procedure per il relativo reclutamento, ferme da anni”.

Siccità, arriva il commissario straordinario nazionale – Contro la siccità che colpisce l’Italia, il governo schiera una cabina di regia fra i ministri e un commissario straordinario nazionale. Sono le novità più importanti del Decreto legge sulla crisi idrica che è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Altre novità sono la semplificazione delle procedure per gli interventi sulla rete, per l’utilizzo delle acque depurate in agricoltura e per i dissalatori. L’obiettivo di cabina di regia e commissario per la crisi idrica è individuare gli interventi necessari e realizzarli al più presto, eliminando lungaggini ed ostacoli. Le due strutture avranno il potere di sostituire gli enti locali e i concessionari che non fanno le opere, e di attuarle al posto loro. La cabina di regia è incardinata alla Presidenza del Consiglio e presieduta dal premier o, su sua delega, dal ministro delle Infrastrutture. E’ stato proprio Matteo Salvini a presentare il testo del Dl. La cabina comprende i ministri delle Infrastrutture, dell’Ambiente, del Pnrr, dell’Agricoltura, della Protezione civile, degli Affari regionali e dell’Economia, oltre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli investimenti pubblici. Il suo primo compito è fare entro 30 giorni una ricognizione delle opere urgenti e di quelle da affidare al commissario straordinario. Il ministero di Salvini ha già fatto sapere che entro un mese ci sarà la prima riunione della cabina. In caso di inadempienza dei soggetti che devono realizzare le opere, può attivare i poteri sostitutivi del commissario. Quest’ultimo deve essere nominato entro 10 giorni dall’entrata in vigore del Dl con decreto del premier, e resterà in carica fino al 31 dicembre 2023, con l’incarico prorogabile di un anno. Avrà a disposizione una struttura fino a 25 persone. Il suo mandato è realizzare gli interventi urgenti di cui è incaricato dalla cabina di regia, monitorare la situazione su tutto il territorio nazionale e l’attuazione delle opere necessarie. Può intervenire con poteri sostitutivi in caso di inadempienza, previa delibera del Cdm, e può revocare le concessioni. Il decreto prevede procedure accelerate e tempi certi per gli interventi di miglioramento dell’efficienza delle infrastrutture idriche e di dragaggio degli invasi. Semplificazioni anche per il riutilizzo in agricoltura delle acque reflue depurate e per i dissalatori. Presso ciascuna delle Autorità di bacino distrettuali viene istituito un Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici.
“La crisi idrica in atto ha bisogno di interventi forti. Con il decreto sulla siccità, il governo sceglie di fronteggiare con tutti gli strumenti possibili questa vera emergenza nazionale”. Lo afferma in una nota il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto.
“Il provvedimento – osserva il ministro – imprime una svolta alla governance del settore idrico, con l’istituzione di una Cabina di Regia dei ministeri competenti e di un Commissario straordinario nazionale”. “Nel decreto – aggiunge – sono previste importanti misure di semplificazione per realizzare e potenziare le infrastrutture, regolare i volumi degli invasi, intensificare quelle pratiche che possono farci vincere la sfida dell’efficienza: penso, in particolare, al riutilizzo delle acque reflue depurate a uso irriguo, alle vasche di raccolta, alla gestione dei fanghi di depurazione. Una grande novità e’ la spinta che proviamo a imprimere sulla realizzazione di impianti di desalinizzazione, non ancora diffusi nel nostro Paese”.

Il numero 1500 – Garantito fino al 31 dicembre 2023 il numero di pubblica utilità 1500 del Ministero della Salute. È una delle novità contenute all’interno del decreto legge sul rafforzamento della Pubblica amministrazione approvato in Consiglio dei Ministri. “Avevamo preso l’impegno di trovare una soluzione per il mantenimento del 1500 e la salvaguardia dei livelli occupazionali – afferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci – con questa norma il Ministero della Salute assicura il servizio fino a dicembre, in attesa dell’affidamento a un nuovo operatore economico. Sono state oltre 8 milioni le chiamate al 1500 tra il 2020 e il 2022. Terminata l’emergenza Covid, il numero di pubblica utilità può continuare a essere un utile strumento di supporto ai cittadini per una corretta informazione e per mantenere il rapporto di fiducia con il Ministero della Salute”. Il Decreto prevede inoltre diverse misure in materia di assunzioni: il potenziamento della struttura organizzativa della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori; il rafforzamento degli organici ministeriali con l’istituzione di una Unità per la cooperazione internazionale a tutela del diritto alla salute a livello globale e nuove assunzioni per l’Agenzia nazionale per i servizi regionali.


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