La crisi con la Turchia potrebbe premiare il primo ministro liberale Mark Rutte che ha tenuto testa ad Ankara con fermezza e misura o rilanciare il leader xenofobo e populista del PVV. Dai sondaggi, nessuno avrà i numeri per governare da solo. Ma la vittoria degli antieuropeisti sarebbe un allarme per la stabilità delle fondamenta comunitarie. Aspettando le presidenziali francesi e le politiche tedesche.
Mercoledì 15 marzo gli olandesi si recheranno alle urne per rinnovare il loro Parlamento. Un passaggio di per sè già molto atteso in Europa, caricato di ulteriori significati dalla concomitante e sempre più dura crisi con la Turchia. La domanda che gli osservatori si fanno adesso riguarda soprattutto chi trarrà vantaggio dagli attacchi di Ankara, che per voce del presidente Erdogan ha definito gli olandesi nazisti, razzisti e islamofobi, arrivando a riesumare il massacro dei musulmani di Srebrenica a cui assistette inerme il contingente “orange” dei caschi blu. Come risponderanno gli elettori olandesi a simili argomentazioni? Premiando l’ultradestra populista di Geert Wilders, facendo così il gioco di Erdogan, o il Partito liberale del premier Mark Rutte, che alle forzature turche ha risposto con una fermezza probabilmente conseguenza del clima pre-elettorale, ma anche con europeista misura?
Dall’ultimo sondaggio, pubblicato dall’istituto I&O Research, prevale la seconda lettura: la linea dura tenuta da Rutte nella crisi diplomatica con la Turchia avrebbe consolidato il VVD di Rutte, accreditato di 27 seggi sui 150 della Camera bassa del Parlamento dell’Aia. Al secondo posto ci sarebbero i Verdi di GroenLinks con il 13,1% (20 seggi), seguiti dai liberali di sinistra dei D66 con il 13% (20 seggi) e dai cristiano-democratici della CDA con il 12,1% (19 seggi). Il PVV di Wilders, che il 20 dicembre scorso era dato nettamente in testa da I&O Research con il 21,4% e 33 seggi, alla fine arriverebbe solo in quinta posizione con appena il 10,2% e 16 deputati eletti alla Camera. Altri sondaggi, pur registrando un calo nelle intenzioni di voto a favore del Pvv nelle ultime settimane, continuano a dare il partito di Wilders in seconda posizione.