Pronta la mozione per dire “no” alla candidatura di Roma: la Raggi verso l’annuncio. Malagò provoca: “Voglio diretta streaming”. E il sindaco gli dà buca all’incontro in Campidoglio.
La mozione per dire “no” alla candidatura di Roma alle Olimpiadi nel 2024 è già pronta.Virginia Raggi dà buca al numero uno del Coni Giovanni Malagò, con cui aveva fissato un incontro in Campidoglio, e si prepara a presentare la mozione all’Assemblea capitolina.
n questo modo annulla la delibera del giugno 2015 con cui l’allora sindaco Ignazio Marino aveva, di fatto, candidato la Capitale ai Giochi olimpici.
Il 25 giugno 2015, in epoca Marino, l’assemblea capitolina aveva approvato la mozione a favore della presentazione della candidatura di Roma. Il 17 febbraio 2016 il Comitato promotore aveva quindi presentato la prima parte del dossier dal titolo “Visione, Concetti e strategia”, ratificato dall’allora commissario Francesco Paolo Tronca. La seconda parte, relativa alle “garanzie”, avrebbe dovuto essere presentata il 7 ottobre, quindi con il “sigillo” della Raggi. Che, a questo punto, è evidente non ratificherà. Mettendo, come promesso in campagna elettorale, la parola fine alla candidatura di Roma ai Giochi del 2024.
Per giustificare il proprio “no” alle Olimpiadi il Movimento 5 Stelle prende come esempi i casi di Amburgo, Madrid e Boston. La mozione è l’unico modo per uscire dal guado. Il Consiglio comunale ora sarà chiamato a votarla esprimendo così il proprio “no” ai Giochi e superando il presunto empasse fatto notare dal Coni. “Parliamo in diretta streaming – ha chiesto Malagò alla raggi prima di incontrarla faccia a faccia – la trasparenza ha sempre contraddistinto l’operato del comitato promotore della candidatura italiana e ci sembra coerente poter documentare un momento importante per il futuro del paese e della città”. Ma la trasparenza non è più il forte dei grillini. Così, dopo avergli fatto fare anticamera per un bel po’, un addetto stampa del Comune di Roma ha avvisato Malagò che il sindaco non si sarebbe presentato. A quel punto la delegazione del Coni ha lasciato il Campidoglio. il Resto del Carlino