Omicidio alle Fratte: il procuratore di Urbino Alessandro Cannevale ha parlato di ‘’un delitto feroce e non ne conosciamo i motivi

”Una dinamica inusuale”. E’ il giudizio del procuratore di Urbino, Alessandro Giuseppe Cannavale, sull’omicidio di Antonino Amato, 36 anni, originario di Palermo, pasticcere, ucciso ieri all’alba, sulla strada che esce da Sassofeltrio (Pesaro Urbino), con una dinamica che fa pensare a un’esecuzione mafiosa ma che non convince gli investigatori, che sospettano possa essere, in realta’, un depistaggio.

L’uomo, descritto da chi lo conosceva come una persona riservata e taciturno, era incesurato, senza precedenti penali, l’unico reato di cui si era macchiato era stato la falsificazione di un documento assicurativo. Sembra non avesse contatti con realta’ legate alla mafia. L’unica passione che gli si possa attribuire era quella del videopoker. Su questo fattore gli inquirenti stanno verificando se Amato potesse avere debiti di gioco.

Gli investigatori, che hanno informato la procura Distrettuale antimafia, non hanno ancora identificato il movente del delitto che sembra, comunque, essere stato compiuto da professionisti, che hanno agito con ferocia, come se volessero compiere un regolamento di conti. (libero-news)

Un colpo alla nuca mortale, poi il taglio della gola e il fuoco che ha carbonizzato la testa del pasticcere Antonino Amato, 36 anni, ucciso ferocemente da ignoti killer ieri fra le 3 e 4 di mattina, a Sassofeltrio. L’autopsia ha evidenziato che il colpo di pistola e’ stato mortale e che il resto e’ stato feroce accanimento sul cadavere. Si indaga negli ambienti del gioco d’azzardo, ma tutte le piste sono aperte per la morte di una persona ”normalissima” secondo il procuratore di Urbino.(ANSA).

Per il momento non c’è nessun movente plausibile per l’omicidio di Antonino Amato, il pasticciere palermitano di 36 anni, dal 2002 residente nel Pesarese, freddato ieri dai killer a Sassofeltrio, nel Montefeltro, con due colpi di pistola e poi sgozzato. Il cadavere dell’uomo è stato ritrovato con i piedi legati, e in parte bruciato: gli assassini hanno infatti cosparso il corpo di benzina e gli hanno poi dato fuoco.

Sembra che Amato, sposato e separato, padre di quattro figli (il quarto, nato nel 2009, avuto dall’attuale compagna), non avesse contatti con realtà mafiose; non aveva precedenti penali, eccetto la falsificazione di un documento assicurativo, e conduceva una vita appartata. L’unico vizio, il videopoker. L’omicidio, particolarmente cruento, resta, per ora, ancora un mistero. Della vicenda è stata data notizia alla procura Distrettuale antimafia.Ad uccidere il povero pasticciere sono stati prima il colpo alla nuca (dopo averlo ferito alla spalla con un altro proiettile) poi il taglio della gola e il fuoco che ha carbonizzato la testa. Ucciso da un commando di killer di cui non si conosce nulla, a parte la Lancia Thema verosimilmente utilizzata per tamponare la Ford Mondeo del pasticciere, facendolo cosi’ scendere dall’auto. La Lancia Thema e’ stata rinvenuta a pochi chilometri dal luogo dell’agguato completamente bruciata. Era stata rubata venti giorni fa a Riccione.
L’autopsia eseguita oggi sul corpo dall’equipe del professor Adriano Tagliabracci dell’Istituto di medicina legale di Ancona ha evidenziato che il colpo di pistola e’ stato mortale e che il resto e’ stato feroce accanimento sul cadavere. Le indagini condotte dai carabinieri su delega della Procura di Urbino non tralasciano nessuna pista compresa quella mafiosa tanto da coinvolgere la procura distrettuale antimafia di Ancona. Sembra invece meno probabile l’ipotesi di un errore di persona: l’agguato e’ stato accuratamente preparato da gente che era al corrente degli orari e degli spostamenti di Amato. Si indaga anche negli ambienti del gioco d’azzardo.
Incontrando i giornalisti, il procuratore di Urbino Alessandro Cannevale ha parlato di ‘’un delitto feroce e non ne conosciamo i motivi. La vittima era una persona normalissima, senza precedenti penali. Lavorava, aveva una famiglia, quattro figli (sposato e separato, aveva avuto l’ultimo dalla attuale compagna, ndr), forse un’attitudine di troppo verso il gioco ma nulla che lasci pensare a debiti non pagati o a prestiti usurari. Saranno le indagini ad indicarci la strada che spieghi questo delitto’’. Intanto, la compagna di Antonino Amato ha escluso ai carabinieri che fossero arrivate minacce al compagno.
All’efferato omicidio del pasticciere e’ stata in buona parte dedicata la riunione di oggi del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza presieduta dal prefetto Attilio Visconti. E’ stato deciso di rafforzare la vigilanza e il controllo nel territorio interessato dal fatto, sia per dare piu’ serenita’ alle comunita’ locali, sia per verificare in modo piu’ approfondito contesti, situazioni e presenze sospette. (resto del carlino)