Omicidio dopo lite al bar: ferito, il killer girava armato

(ANSA) – MILANO, 18 AGO – “Conosco persone che con quel
coltello l’avevano già visto girare. E questo la dice lunga sul
personaggio. Chi vuole confrontarsi, al di là dei diverbi che si
possono avere, non si presenta a parlare con un coltello. Chi lo
fa vuole usarlo, no?”: è quanto ha detto a ‘La provincia di
Cremona’, dal suo letto di ospedale al Maggiore di Crema,
Alessandro Ferrari, ferito la vigilia di Ferragosto quando
l’amico di Giovanni Senatore è stato ucciso a Castelleone,
accoltellato davanti a centinaia di persone da Mauro Mutigli,
poi arrestato.
    Nel tentativo di salvare l’amico, Ferrari ha rimediato
diverse coltellate. “L’assassino sapeva che saremmo passati di
lì. Mi hanno detto che da tempo girava con quel coltello”.
    “Ricordo tutto. Mutigli era già lì, dentro al bar. Poi – spiega
Ferrari – siamo arrivati noi. Non cercavamo assolutamente il
confronto o lo scontro, anzi, ce ne stavamo assolutamente per i
fatti nostri, ma sono improvvisamente volate parole pesanti” .
    “Onestamente non è che non ricordi, ma davvero non ho sentito
cosa Gianni e Mutigli si siano detti. So che nel parlare si sono
avvicinati e Giovanni, aggredito, ha cercato di difendersi”.
    Il castelleonese, operaio 33enne, racconta che la polizia
locale è intervenuta: “Hanno interrotto il litigio chiedendo che
smettessero subito. Ricordo che hanno chiesto di calmarsi, ma
niente di più. Quando la situazione s’è fatta nuovamente poco
più tranquilla si sono allontanati”. A quel punto anche “Mutigli
si è allontanato e ha raggiunto il suo monopattino elettrico. Ha
preso il coltello ed è tornato da noi”. “Tornato nel locale di
corsa, ha ripreso ad aggredirci. Io mi sono beccato ben tre
coltellate alla schiena, poi mi ha colpito al braccio”. “Non
appena ho potuto sono corso da lui, era già riverso a terra”.
    Inutili i tentativi di rianimare Senatore: troppo profonde le
ferite inferte. Dopo meno di due ore, l’arresto di Mutigli, ora
in carcere a Cremona, da dove dice di essere molto dispiaciuto
ma di
non ricordare nulla di quanto accaduto quella sera. (ANSA).
   


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