«Morte ai traditori, libertà per il Regno Unito», questo è quanto ha urlato in tribunale Tommy Mair, l’uomo accusato dell’omicidio della parlamentare Jo Cox, quando gli è stato chiesto di fornire le sue generalità. Il 52enne solitario, che soffre di disturbi mentali ed è stato collegato ad estremisti di destra, si è poi rifiutato di dire altro. Non ha fornito così né l’indirizzo di residenza, né la data di nascita.
A quel punto la vice capo magistrato Emma Arbuthnot ha ordinato una perizia psichiatrica: «Per come ha risposto mi sembra necessaria». Mair è stato quindi trasferito nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh prima di comparire domani davanti alla corte penale centrale di Londra, Old Bailey. Nel frattempo si apprende che il killer, la notte precedente al delitto, aveva chiesto aiuto a un centro di salute mentale, ma gli era stato risposto che avrebbe dovuto prendere un appuntamento e tornare l’indomani. Lo rivela il Telegraph.
Intanto, gli amici della giovane parlamentare uccisa, in collaborazione con il vedovo, hanno lanciato un fondo di beneficenza in nome di Jo Cox che, in una sola giornata, ha raggiunto e superato il target di mezzo milione di sterline. I proventi saranno devoluti a tre istituti di beneficienza vicini al cuore della deputata: Hope Not Hate (Speranza non Odio), il Servizio Volontari, che aiuta persone che soffrono di solitudine nell’area dello Yorkshire dove è morta la giovane mamma, e White Helmets, un gruppo di operatori neutrali che salvano vite in Siria.
A tre giorni dall’omicidio non si placa comunque le polemiche sulla sicurezza. Ad alimentarla la rivelazione del Daily Telegraph secondo cui diverse deputate, inclusa la stessa Cox, avevano registrato di recente pericoli e molestie. Per la precisione diciotto donne di partiti diversi hanno subito minacce di violenza sessuale e intimidazioni nei mesi scorsi soprattutto online, dove la rabbia contro chi si occupa di politica spesso trova sfogo in modo corrosivo. «Ho scritto al premier, al capo della Camera e ho parlato con un grosso numero di persone chiedendo che venisse aumentata la sicurezza nelle circoscrizioni dove andiamo a svolgere il nostro lavoro – ha denunciato una tory che preferisce restare anonima –, perché la situazione è diventata insostenibile e presto sarebbe successa una tragedia. Ma non è stato fatto niente. Mi hanno ignorato, dicendomi che avrebbero rivisto i protocolli. Ecco, Jo è morta mentre rivedevano i protocolli».
L’assassinio della deputata labour ha avuto un notevole impatto sulla campagna referendaria, ormai silenziata da 4 giorni in segno di lutto. Mentre oggi i due schieramenti ritorneranno in campo in vista del voto di giovedì, il vedovo di Jo, Brendan Cox, che ieri ha dovuto spiegare ai due figlioletti (il maschietto Cuillin di 5 anni e la bimba Leila di 3) che la mamma era morta, sta pensando di proporsi come parlamentare labour nell’elezione suppletiva che si terrà nella circoscrizione dello West Yorkshire. Brendan, che lavora per una charity, è stato precedentemente consulente del partito laburista e viene visto come perfetto sostituto della moglie in un seggio che i tory e gli altri partiti hanno detto che non contesteranno alla sinistra.