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Che cosa dirà? Molti si aspettano la richiesta degli arresti domiciliari da parte del suo nuovo avvocato, Francesco Zacheo. Ma in queste settimane di attesa (l’incontro con il pubblico ministero era stato inizialmente fissato al 28 luglio, ndr) il frate più sospettato d’Italia si sta preparando a uno degli incontri più importanti nella vicenda. E’ chiaro che a questo punto padre Gratien è di fronte a un bivio.
O a fine mese porterà elementi nuovi e significativi sulla scomparsa della casalinga di Ca’ Raffaello, un fantasma ormai da un anno e oltre tre mesi, o Dioni andrà verso la chiusura delle indagini e la richiesta di processo con rito immediato. Un anno fa padre Gratien faceva il suo ingresso nel fitto mistero della sparizione della donna.
Il primo verbale che rende al pm Ersilia Spena, infatti, è quello datato 13 agosto 2014, in cui parla della casalinga che si offre per cucinargli il coniglio, quel primo maggio, o che lo tampina di messaggi in cui afferma di essere incinta di lui. Secondo la Procura, il movente del delitto sarebbe proprio legato alla minaccia dello scandalo lanciata da Guerrina. Padre Gratien si sarebbe liberato di lei uccidendola lo stesso pomeriggio del 1° maggio, tra e 13.47 e le 14.36, lungo la statale Marecchiese. Nel primo confronto con gli inquirenti il frate non faceva cenno al famoso zio Francesco, la misteriosa figura che (secondo Gratien) avrebbe caricato in auto la donna il pomeriggio del 1° maggio. Il personaggio misterioso comparirà nelle dichiarazioni di padre Albi, solamente a settembre, dopo l’iscrizione nel registo degli indagati del religioso, quando il sacerdote congolese spiega al parroco superiore, don Faustin, di come dal telefonino di Guerrina fosse partito un sms diretto a don Hilary, un religioso nigeriano che solo padre Gratien conosceva.
La prova, sempre a giudizio della Procura, che il cellulare della Piscaglia fosse in mano di Gratien. Il prossimo 27 agosto, giorno dell’interrogatorio, padre Gratien continuerà a trincerarsi dietro la storia di zio Francesco, fornendo nome e cognome? Il pm Dioni e tutta Ca’Raffaello, i familiari e gli amici di Guerrina attendono ancora 9 giorni. Se ci fossero nuove piste Dioni è pronto a percorrerle e smentirle. Altrimenti il processo con rito abbreviato sarà sempre più vicino.
La prova, sempre a giudizio della Procura, che il cellulare della Piscaglia fosse in mano di Gratien. Il prossimo 27 agosto, giorno dell’interrogatorio, padre Gratien continuerà a trincerarsi dietro la storia di zio Francesco, fornendo nome e cognome? Il pm Dioni e tutta Ca’Raffaello, i familiari e gli amici di Guerrina attendono ancora 9 giorni. Se ci fossero nuove piste Dioni è pronto a percorrerle e smentirle. Altrimenti il processo con rito abbreviato sarà sempre più vicino.
Il Resto del Carlino