Onu, ‘un milione di iracheni vittima di sparizioni forzate’

(ANSA) – ROMA, 05 APR – Un milione di iracheni è stato
vittima di sparizioni forzate negli ultimi cinque decenni. La
denuncia è contenuta in un rapporto dell’Onu che ha esortato le
autorità a prendere provvedimenti.
    Il documento, redatto dal Comitato delle Nazioni Unite sulle
sparizioni forzate, comprende 10 esperti indipendenti che si
sono detti “profondamente preoccupati” per il fatto che la
pratica sia continuata impunemente dalla fine degli anni
Sessanta. Il Comitato ha quindi esortato l’Iraq a creare
immediatamente le basi per “prevenire, sradicare e riparare
questo crimine odioso”.
    Le stime ufficiali indicano che dal 1968 sono “scomparse” tra
le 250.000 e 1.000.000 di persone, anche se è impossibile
fornire cifre più precise. I risultati si basano su una visita
degli esperti in Iraq dal 12 al 15 novembre durante la quale
hanno incontrato alti funzionari, vittime e rappresentanti della
società civile.
    Il documento è stato suddiviso in “cinque cicli” di
sparizioni negli ultimi 50 anni. La prima ondata ha riguardato
il governo di Saddam fino al 2003; la seconda copre l’invasione
del 2003 fino al periodo pre-Isis.
    Durante questo periodo, l’esercito Usa e gli alleati hanno
arrestato almeno 200.000 iracheni. Durante il conflitto civile
iracheno tra il 2004 e il 2009, gruppi di miliziani fedeli
all’Iran si sono infiltrati nelle forze di polizia e hanno
rapito, torturato e ucciso decine di migliaia di sospetti
terroristi di cui secondo gli analisti, molti erano innocenti.
    Il 3 agosto 2014, nel distretto a maggioranza yazidi di
Sinjar, l’Isis ha rapito e fatto sparire migliaia di donne e
ragazze per costringerle al matrimonio forzato o alla schiavitù
sessuale, mentre uomini e ragazzi sono stati massacrati e
sepolti in fosse comuni. Si stima che circa 6.800 yazidi siano
stati rapiti e 3.100 uccisi in pochi giorni: 3.000 sono ancora
dispersi. (ANSA).
   


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