NELLE PRIME ORE DEL MATTINO DI OGGI 1° MARZO 2016, MILITARI DEL COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI DI RIMINI HANNO DATO ESECUZIONE A NR. 6 (SEI) ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE/DOMICILIARI, NONCHÉ NR. 3 OBBLIGHI DI FIRMA, EMESSE DALL’UFFICIO GIP DEL TRIBUNALE DI RIMINI SU RICHIESTA DELLA LOCALE PROCURA, NEI CONFRONTI DI UN GRUPPO DI SOGGETTI, TUTTI ITALIANI, MOLTI PROVENIENTI DALL’AREA CAMPANA, DEDITI, A VARIO TITOLO ALLA COMMISSIONE DEI REATI DI ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE FINALIZZATA ALL’ESTORSIONE, ALL’ESERCIZIO ABUSIVO DEL CREDITO, ALLA BANCAROTTA FRAUDOLENTA NONCHÉ ALLA FITTIZIA INTESTAZIONE DI BENI A NOME ALTRUI/TRASFERIMENTO FRAUDOLENTO DI VALORI, CONCORSO CONTINUATO NELLA TRUFFA E NEL RICICLAGGIO.
L’OPERAZIONE, DENOMINATA CONVENZIONALMENTE “IDRA”, ED INIZIATA A FEBBRAIO 2013 A SEGUITO DEL MONITORAGGIO EFFETTUATO DA PARTE DEI CARABINIERI DEL REPARTO OPERATIVO DI ALCUNI SOGGETTI CAMPANI GRAVITANTI SUL TERRITORIO DELLA PROVINCIA, HA PORTATO A FAR EMERGERE UN SISTEMA DOVE SPICCA IN MODO INEQUIVOCABILE LA FIGURA DI DE SISTO PIO ROSARIO DETTO “ZIO PIO” IL QUALE SI PONE QUALE CAPO E ORGANIZZATORE DELL’ASSOCIAZIONE DANDO INDICAZIONI SULLE CONDOTTE DELINQUENZIALI DA PERPETRARE, SUI TEMPI E MODI DELLA LORO REALIZZAZIONE E SULLA SUDDIVISIONE DEI PROVENTI DELLE ATTIVITÀ CRIMINALI TRA GLI ASSOCIATI. LO STESSO, IL 12 APRILE 2013, IN BELLARIA IGEA MARINA (RN) ORGANIZZA UN INCONTRO DOVE PARTECIPANO I FRATELLI ANTONIO E PASQUALE NUVOLETTA, IMPARENTATI ALL’OMONIMO CLAN CAMMORISTICO DI MARANO DI NAPOLI, SENESE MICHELE, ESPONENTE DI PRIMO PIANO DELLA MALAVITA ROMANA ED ARRESTATO NEL MESE DI GIUGNO 2013 QUALE MANDATE PER UN OMICIDIO DEL 2001, ED ALTRO ESPONENTE DI SPICCO RESIDENTE NEL CAPOLUOGO RIMINESE. QUESTO INCONTRO FORTIFICAVA ANCORA DI PIÙ L’AUTORITÀ DI DE SISTO PIO ROSARIO CHE ENTRAVA IN AFFARI CON I NUVOLETTA, AVVALENDOSI DELLE LORO ADERENZE IN CAMPANIA, CONDIVIDENDO I PROVENTI ILLECITI DELLA TRUFFA FATTA TRAMITE LA SOCIETÀ “ODIERNA DISTRIBUZIONE SRL”, FITTIZIAMENTE INTESTATA AD ALTRA PERSONA MA DI FATTO A LORO RIFERITA, CONSISTITA NELL’ACQUISTO DI MATERIE DI VARIO GENERE (MACCHINARI INDUSTRIALI, GENERI ALIMENTARI, ECC.), PAGANDO CON ASSEGNI POST DATATI E COMUNQUE TRATTI DA CONTI CORRENTI PRIVI DI COPERTURA. LA MERCE CONSEGNATA VENIVA SUCCESSIVAMENTE SPOSTATA SU ALTRI MAGAZZINI E BUONA PARTE VENIVA DESTINATA IN SUPERMERCATI COMPIACENTI NELLE ZONE DI MARANO DI NAPOLI E SAN GIOVANNI A TEDUCCIO (NA). IN TALE CONTESTO AGLI INDAGATI È STATO RUBRICATO IL REATO DI BANCAROTTA FRAUDOLENTA.
L’ATTIVITÀ INVESTIGATIVA HA DOCUMENTATO INOLTRE COME DE SISTO SI DEDICASSE IDEBITAMENTE E PRESSOCHÈ QUOTIDIANAMENTE ALL’ESERCIZIO ABUSIVO DEL CREDITO IN FAVORE DI UNA MOLTITUDINE DI SOGGETTI (TRA I QUALI ANCHE PICCOLI IMPRENDITORI), CUI POI CONSEGUIVA UNA ALTRETTANTO STABILE ATTIVITÀ DI “RECUPERO CREDITI”, CHE IN ALCUNE OCCASIONI SFOCIAVA IN CONDOTTE ESTORSIVE. INFATTI NEL CORSO DELLE INDAGINI SI POTEVA RISCONTRARE L’AVVENUTA ESTORSIONE AI DANNI DI DUE IMPRENDITORI RIMINESI DI CUI UNO ESTORTO PER LA SOMMA COMPLESSIVA DI EURO 23.500 DI CUI SOLO EURO 5200 REALMENTE PAGATI DALLA VITTIMA.
A CADERE NELLA RETE TESA DAI CARABINIERI DI RIMINI A CONCLUSIONI DI ARTICOLATE INDAGINI COORDINATE DALLA LOCALE PROCURA DELLA REPUBBLICA, SONO STATI:
- DE SISTO PIO ROSARIO, 58ENNE DI NAPOLI, PREGIUDICATO, IN CARCERE;
- BORGHETTI NICOLA, 32ENNE DI RIMINI, PREGIUDICATO, IN CARCERE;
- NUVOLETTA ANTONIO, 71ENNE DI MARANO DI NAPOLI, PREGIUDICATO, DOMICILIARI;
- NUVOLETTA PASQUALE, 74ENNE DI MARANO DI NAPOLI, PREGIUDICATO, DOMICILIARI;
- PASQUINI ENRICO FRANCESCO, 65ENNE DI RIMINI, PREGIUDICATO, DOMICILIARI;
NEL CORSO DELLE INDAGINI, CONDOTTE DAL NUCLEO INVESTIGATIVO DEL REPARTO OPERATIVO DEL COMANDO PROVINCIALE DI RIMINI, DAL FEBBRAIO 2013 A MARZO 2014, HANNO PERMESSO DI RISCONTRARE COME DE SISTO PIO ROSARIO SIA RICONOSCIUTO QUALE SOGGETTO CARISMATICO ED AUTOREVOLE ANCHE DA ALTRI CRIMINALI, COMPARSI NEL PROCEDIMENTO “MIRROR”, CHE DA LUI RICEVONO PROTEZIONE ED AIUTO IN MOLTEPLICI VICENDE. “ZIO PIO” È UN CAPO CUI TUTTI PORTANO “RISPETTO” CHIAMATO A DIRIMERE CONTROVERSIE TRA MALAVITOSI CHE POTREBBERO ANCHE SFOCIARE IN FATTI DI SANGUE. UN ULTERIORE DIMOSTRAZIONE DELL’INDOLE DEL DE SISTO, NON NECESSARIAMENTE SEMPRE PACIFICA, SI INTUIVA ANCHE DALL’ATTIVITÀ DI CAPTAZIONE DELL’OTTOBRE 2013, QUANDO LO STESSO DIMOSTRAVA GRANDE INTERESSE ALL’ACQUISTO, NATURALMENTE ILLECITO, DI UNA PISTOLA. ALTRO EPISODIO CHE FA COMPRENDERE IL LIVELLO DI CONSIDERAZIONE RAGGIUNTO DA DE SISTO È DATO DA UNA TELEFONATA CON NUVOLETTA PASQUALE DOVE LO STESSO RICEVE IL POTERE DI POTER SANZIONARE, ANCHE FISICAMENTE, GLI UOMINI MANDATI DAL CLAN A RIMINI PER PROCACCIARE GLI “AFFARI” ALLA SOCIETÀ ODIERNA.
DE SISTO È UN UOMO DALLE GRANDI RISORSE, CAPACE DI FARSI PRIMA ASSUMERE, FITTIZIAMENTE, DA UN COMPIACENTE ALBERGATORE ROMAGNOLO PER SFUGGIRE ALLA MISURA DELL’AFFIDAMENTO IN PROVA CHE IL TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA STAVA PER ADOTTARE, POI INTRATTENERE AFFARI CON LO STESSO RIUSCENDO A VENDERGLI UNA LAVATRICE INDUSTRIALE, ACQUISTATA CON IL METODO SOPRA GIÀ DESCRITTO, FACENDOSI PAGARE LA SOMMA DI EURO 8.000.
NEL CORSO DELLE VARIE ATTIVITÀ INVESTIGATIVE, SI PROCEDEVA ALTRESÌ AL SEQUESTRO DELLA SOMMA CONTANTE DI EURO 126.000,00 (CENTOVENTISEIMILA/00), FRUTTO DI UNA TRUFFA IN DANNO DI UN CITTADINO RUSSO, CHE CONSEGNAVA LA CITATA SOMMA PER UN AFFARE, DI PROBABILE NATURA ILLECITA, CON L’ORGANIZZAZIONE CAPEGGIATA DA DE SISTO PIO ROSARIO.
INFINE, NEL CONTESTO DELL’OPERAZIONE SI È PROCEDUTO AL SEQUESTRO PREVENTIVO, FINALIZZATO ALLA CONFISCA, DEI BENI DEGLI INDAGATI, COSTITUITI DA CIRCA 72 C/C E ALTRI DEPOSITI E CASSETTE DI SICUREZZA, 2 APPARTAMENTI, 3 AUTOVETTURE E 5 AUTOCARRI NONCHÉ LE SOCIETÀ A LORO RICONDUCIBILI, IN TUTTO 4 (QUATTRO), E LOCALIZZATE IN RIMINI, FONDI E CESENA: IL SOLO VALORE NOMINALE DELLE QUOTE SOCIETARIE INTERESSATE CORRISPONDE A EURO 220.000 CIRCA. L’ENTITÀ COMPLESSIVA DEL PATRIMONIO DA SOTTOPORRE A MISURA CAUTELARE SI AGGIRA INTORNO A EURO 600.000.
NEL CORSO DELLE PERQUISIZIONI, I MILITARI DELLA COMPAGNIA DI GIULIANO IN CAMPANIA HANNO RINVENUTO, ALL’INTERNO DELL’AUTOVETTURA DI PASQUALE NUVOLETTA, UNA PISTOLA CLANDESTINA MOD. 34 CON UN CARICATORE DI 6 PROIETTILI. L’ARMA È STATA PERTANTO SEQUESTRATA E L’INDAGATO ARRESTATO E TRADOTTO IN CARCERE.
