Scrive il Commissario della legge avv. Antonella Volpinari nella richiesta di informazioni finanziarie su Paride Andreoli e famiglia:
”L’allora Segretario di Stato alle Finanze, Clelio Galassi, ritenne di giustificare la vanificazione del controllo politico del parlamento nei confronti del Congresso, evidenziando che ”non è stata ritenuta necessaria l’autorizzazione del Consiglio Grande e Generale alle modifiche del progetto finanziario per due motivi:
a) le modifiche rappresentano una continuità del progetto finanziario iniziale;
b) relativamente all’immobile ex Grey & Grey le modifiche riguardano non un atto di compravendita bensì il trasferimento di un diritto di utilizzazione: il nuovo accordo intervenuto è già oggetto di illustrazione del ”Programa Economico 2002” e verrà ulteriormente detttagliato nella relazione tecnico contabile al bilancio di previsione per il prossimo esercizio finanziario.
In altri termini un’operazione finanziaria di vari milioni di euro venne sottratta al Consiglio Grande e Generale perchè – così si disse – la permuta aveva ad oggetto la cessione di contratti di leasing e non invece la proprietà dei terreni.
Ovviamente l’argomento nulla prova dal momento che il contratto di leasing era propedeutico al successivo subentro nella proprietà dei terreni, di cui il ”locatario” sin dall’inizio avrebbe disposto come di cose propria.
Allo stesso modo, a nulla vale il riferimento a un eventuale controllo postumo (sulla base del futuro ”Programma economico 2002”) che, in quanto tale, non poteva essere sostituivo di un controllo preventivo.”