Ora Renzi difende Schengen: “È a rischio l’idea di Europa”

migrantiL’Europa soccombe sotto il peso dell’immigrazione. Valls: “L’Ue è a rischio”. Renzi frena: “Non sospendere Schengen”. Ma è rimasto il solo a difendere la libera circolazione.

A Bruxelles si riaffaccia sulla scena l’ipotesi di raccomandare la reintroduzione dei controlli alle frontiere interne di Schengen fino a due anni.

A difendere la libera circolazione, però, è rimasto (quasi solo) Matteo Renzi. Che oggi, ai microfoni di Rtl 102,5, ha spiegato che “sospendere il trattato di Schengen di libera circolazione mette a rischio la stessa idea” di Unione europea.

La libera circolazione potrebbe avere le ore contate. Con la possibile attivazione dell’articolo 26 del codice Schengen si torna a parlare di un’eventualità già discussa a dicembre per convincere la Grecia ad accettare l’aiuto di Frontex nella gestione dei flussi. Secondo l’articolo, in caso di “carenze gravi e persistenti” nei controlli alle frontiere esterne, la Commissione Ue può proporre al Consiglio di raccomandare che uno o più Stati reintroducano i controlli alle frontiere interne, fino ad un massimo di due anni. Di fatto si tratta di una strada da imboccare quale “ultima risorsa”, a cui guardare se entro le prossime settimane le misure decise a 28 non inizieranno davvero a funzionare, e gli arrivi a diminuire. Ma secondo fonti Ue il punto potrebbe essere già discusso al summit Ue di febbraio. Anche perchè dopo il 14 maggio i controlli reintrodotti da Berlino saranno fuori tempo massimo e l’unica possibilità per continuare a condurli in un quadro di legalità sarebbe appunto l’articolo 26.

Il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maizière ha fatto sapere di voler prolungare gli accertamenti a tempo indeterminato. “Al momento – dice – non vedo una data per sospenderli”. La situazione politica interna resta complicata, col leader della Csu e presidente della Baviera Horst Seehofer che insiste sulla possibilità di portare la cancellieraAngela Merkel di fronte all’Alta Corte se non ridurrà i flussi. Lo stesso sta facendo la Francia che potrebbe prorogare lo stato di emergenza, scattato dopo gli attacchi di Parigi del 13 novembre e previsto per almeno tre mesi. “L’Europa non può accogliere tutti i rifugiati in fuga – mette in guardia il premier Manuel Valls – se così fosse, spiega, le nostre società ne sarebbero totalmente destabilizzate”. Dal Forum di Davos il premier olandese Mark Rutte, che presiede il consiglio Ue, incalza: “Restano sei-otto settimane per salvare Schengen”. Se tutti i tasselli della costruzione messa in piedi dall’Europa per far fronte alla crisi degliimmigrati non andranno al posto in fretta, la primavera porterà nuovi picchi di arrivi che scardineranno il sistema. “Dobbiamo essere molto seri rispetto alle paure di terrorismo e attentati – ha avvertito Renzi – siamo attenti ma dobbiamo anche richiamare i valori dell’Ue”. NPer il premier non è sospendendo Schengen che si bloccano i terroristi: “Ci sono terroristi che sono cresciuti nelle nostre città”.