ORGOGLIO OPERAIO: “Grazie ai compagni dell’ALFA-LUM, abbiamo una nuova legge sugli ammortizzatori sociali, ma senza lavoro non c’è futuro”


E?stato forte e chiaro il messaggio che i lavoratori dell’Alfalum  che hanno lanciato giovedì 18 marzo davanti al Palazzo Pubblico. Sono 60 i licenziamenti minacciati dall’azienda. Il Paese ha bisogno di scelte importanti e coraggiose per l’economia, lo stato sociale, l’occupazione.
Il sit-in dei dipendenti della storica azienda d’infissi è iniziato poco prima dell’apertura dei lavori del Consiglio. Per dire “no” ai licenziamenti sono saliti in Piazza della Libertà un centinaio di lavoratori e Orgoglio Operaio.La loro preoccupazione era manifestata a caratteri cubitali su alcuni cartelli: Governo e Anis, la crisi non la paghino i lavoratori, Alfa Lum, no ai licenziamenti.

L’appello rivolto al parlamento contro i possibili tagli occupazionali e l’invito, a rilanciare la necessità di un forte impegno comune per porre le basi di un nuovo sviluppo economico con al centro il lavoro, non può rimanere inascoltato, che si debba mettere in campo ogni sforzo possibile affinché siano ricercati ed adottati tutti gli strumenti possibili per evitare i licenziamenti annunciati, invitando il Governo e gli imprenditori a ricercare uno sforzo comune per fronteggiare una situazione che potrebbe determinare ricadute drammatiche.

Unica a lamentarsi l’ANIS, pure per la nuova legge sugli ammortizzatori sociali. Tra l’altro con una contraddizione in termini inquietante. Infatti Carlo Giorgi ha detto che sperava che fosse una legge della durata temporanea di qualche anno, perché non c’è copertura finanziaria. Ma se adesso la copertura finanziaria c’è – e siamo in tempo di crisi  in futuro come si fa a dire che non ci sarà?

In questa fase di crisi economica le imprese devono essere responsabili, , dobbiamo chiedere alle imprese un ulteriore e più intenso senso di colpevolezza sociale. L’aspetto occupazionale, ora come non mai, assume alta rilevanza sociale.
Bisogna avere il coraggio di dire basta a elargizioni statali se non vengono salvaguardati i posti di lavoro e i presidi industriali.

Comunque grazie a voi, con il vostri Sit-in siete stati i nostri EROI, siete riusciti a fare approvare la legge sugli ammortizzatori sociali, con il consenso quasi  unanime dell’aula (ricordo che ognuno dei consigliere è dovuto passare in mezzo a noi), la riforma degli ammortizzatori sociali è divenuta legge. ll provvedimento, presentato dal Segretario di Stato per il lavoro, Gian Marco Marcucci, è stato licenziato dal Consiglio Grande e Generale ieri pomeriggio con 41 voti a favore, 7 contrari e 2 non votanti. In dichiarazione di voto, tra le file dell’opposizione si sono dichiarati favorevoli il PSD, i DdC e il Psrs che segna un sostanziale passo in avanti . La nuova legge prevede il reinserimento lavorativo per i lavoratori svantaggiati che non hanno altre indennità economiche, indennità di primo impiego e anche se a livello sperimentale, l’introduzione del salario di cittadinanza  è volta ad aiutare le categorie deboli del mercato quali i giovani e chi ha perso il lavoro in età avanzata.

Tutti gli Operai e lavoratori di San Marino esprimono massima solidarietà nei confronti dei dipendenti dell?azienda Alfa Lum che, giovedì, hanno manifestato sul Pianello.
Non solo lavoratori ma anche persone. Ci stanno buttando dalla finestra, dietro le persone ci sono famiglie e dietro queste progetti intrapresi e da portare avanti, ma senza lavoro. Come si fa?

Sono volti e storie che non ci stanno ad essere negati, accantonati per far spazio all’euforia di una ripresa che chissà quando si tradurrà in maggiori certezze di reddito e occupazione.

Manca la volontà di affrontare la crisi da parte politica. E noi Operai e lavoratori non abbiamo altri mezzi, cioè quello di essere visibili di far parlare o scrivere, per riportare questa emergenza al centro degli impegni per il paese, ricordandola alla politica, ai mass media e all’opinione pubblica perché noi abbiano la percezione del dramma dei disoccupati, dei licenziati, dei precari e delle loro famiglie.

Orgoglio Operaio era insieme a loro per manifestare “Vogliamo lavoro” non solo lavoratori ma anche personee per raccontarvi le loro storie.

Ho conosciuto compagni operai, chi ha quattro figli da mantenere, chi con il problema di essere frontaliero ed essere tra i 60 licenziati, chi stava costruendo la casa per il figlio, chi ha una mobilità di un famigliare, chi pensava alla pensione, chi ha paura di rimettersi in gioco per un nuovo lavoro, le tante donne coivolte.

Questi i tanti problemi che uniscono la classe operaia, proprio perché sono i nostri problemi, ci devono unire di nuovo tutti i lavoratori per sostenere e difendere il lavoro e i compagni in difficoltà in un nuovo sit-in?

                              Un saluto da Michele Guidi(Orgoglio Operaio)