Osla, a sostegno delle posizioni dell’Associazione ECSO e dell’Associazione ASES sul settore edile sammarinese.

OSLA Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori, che conta 550 associati, interviene a sostegno delle posizioni dell’Associazione ECSO e dell’Associazione ASES sul settore edile sammarinese.

In queste fasi che sta attraversando il sistema socioeconomico sammarinese occorre fare molta attenzione nel non cadere nell’ancor più grave e danneggiante errore di considerare un settore, come quello edile, in modo generalizzato e per luoghi comuni, occorre invece precisione e controllo attuativo nel monitoraggio e presidio dell’economia di questo settore, evitando di considerare da un erba un fascio.

Riprendiamo con forza le posizioni: “Moltissimi Imprenditori e lavoratori del settore edile hanno operato e opereranno sempre al di fuori delle logiche criminali tanto discusse in questi giorni a San Marino. …Abbiamo sempre, pagando le tasse, dato lavoro a decine di persone sammarinesi e non, abbiamo lottato per creare reddito nel paese consapevoli che gli introiti pagati dal nostro settore hanno contribuito a pagare gli stipendi della PA e i servizi sanitari nazionali. Se ora il paese deve cambiare noi siamo pronti a farlo, rimboccarci le maniche e lavorare sodo per il cambiamento, ma non accettiamo che si accusi il settore di essere in mano alla malavita.” “Ogni mattina ci alziamo all’alba, indossiamo scarponi anti infortunio ed armati di ogni attrezzatura nei nostri furgoni ci rechiamo sui cantieri a LAVORARE, perché è solo con il lavoro e intendiamo lavoro onesto, che si porta avanti un paese, le truffe ed i soldi facili esplodono come bolle di sapone.”

Queste riflessioni fanno venire alla mente quando da San Marino, molti connazionali emigravano per trovare lavoro, il più delle volte nel settore delle costruzioni, come è accaduto a chi ha anche avuto l’onore e la tecnica di aver contribuito alla costruzione di quelle che erano le torri gemelle di New York e che ancor oggi dai racconti di quegli anni trasmettono il senso di quello che si stava costruendo, i ritmi e le aspirazioni, nel rispetto delle regole urbanistiche e tecnologiche di quello che con impegno, dedizione e giornate di lavoro ampiamente al di sopra  delle 8 ore giornaliere stavano e hanno realizzato.

“Vorremmo una volta per tutte che si facesse distinzione tra criminalità ed imprese oneste”. Da qui l’importanza dei controlli e dell’autorità, da contrapporre e per interrompere quel noto fenomeno di persuasione, che ci porta a vedere tutto negativo un settore se vi è solo una parte negativa in quel settore, anche se a volte pare che le azioni che vengono intraprese dalla classe politica siano più nella direzione di soffocare economia. come se ci fosse chi pensa che annullando l’economia di un settore non possa nascere di certo anche la deformazione in quell’economia…, infatti nulla per lo sviluppo, per la riqualificazione e l’autorità dei controlli, anche ispettivi viene proposto.

L’importanza dei controlli, del presidio coercitivo dell’economia deve andare a tutelare chi in quei settori vuole lavorare con onestà, questi controlli e questa autorità dello Stato non possono di certo essere delegati a strategie di sponda con l’Italia, dobbiamo essere autonomi nel mantenere integri tutti i settori.

Alla frase: “Non c’è molta speranza che le cose cambino a breve, però noi siamo pronti a lavorare duro per le nostre attività, per i nostri dipendenti e per il paese” OSLA risponde, NO! La speranza che le cose cambino è l’unica certezza che oggi ha l’ECONOMIA di questo Paese, per un economia reale sostenibile in ogni settore nel rispetto delle regole, delle logiche di mercato e di prezzo.

Per il settore edile, al miglioramento continuo della qualità architettonica, urbanistica e ambientale e del territorio, non vi è mai fine; il settore edile può essere riqualificato, riposizionato con una strategia nazionale condivisa alla luce di importanti nuovi scenari normativi e urbanistici, come quello antisismico, dell’efficienza energetica, dell’architettura e del design, della domotica e dell’ingegneria sostenibile, delle importanti sinergie pubblico e privato nella realizzazione di un piano strutturale nazionale delle infrastrutture, nell’attesa di un registro unico pubblico delle imprese appaltatrici di tutti gli enti appaltanti pubblici. Chi pensa che un settore economico sia finito o che va a tutti i costi soffocato, senza averlo analizzato evitando preconcetti e generalizzazioni, non può gestirne l’evoluzione e il suo miglioramento qualitativo.