PA in Assemblea..dipendenti pubblici discutono il contratto

 

Il contratto della PA all’esame dei lavoratori. Sono 11 le assemblee promosse dalle Federazioni Pubblico Impiego della CSU per discutere la piattaforma di rinnovo contrattuale presentata il mese scorso ai rappresentati sindacali.  Il primo appuntamento è fissato per la mattinata di mercoledì 5 novembre presso il Teatro Concordia.

Sono tre gli aspetti salienti della piattaforma sindacale: superamento del precariato, revisione degli organici, modalità di accesso al settore pubblico. Tutti temi tra l’altro legati a quel processo di riforma della PA iniziato da diversi mesi.

In questa tornata contrattuale a rivestire una particolare priorità è la lotta al precariato. Problema del resto al centro di una specifica petizione che le Federazioni Pubblico Impiego di CSdL e CDLS hanno promosso tra i dipendenti pubblici e che ha raccolto oltre 2 mila firme.

 

“Il precariato nella PA è ogni giorno di più uno dei grandi problemi che attendono risoluzione”, spiegano le Federazioni del pubblico impiego, chiedendo con forza di avviare in tutti i settori del pubblico impiego processi di stabilizzazione dei dipendenti assunti con contratti a tempo determinato.

“Il blocco delle assunzioni nel settore pubblico realizzato ormai 10 anni fa – recita la petizione di FUPI-CSdl e FPI-CDLS – ha indubbiamente fallito nel suo scopo di limitare numeri e spese, favorendo, al contrario, un accesso troppe volte discrezionale e ad un abuso di quel contratto chiamato privatistico. Contratto privatistico che, di fatto, ha creato una ulteriore forma di precarietà: quella sulle funzioni, che si genera a seguito di incarichi a chi è, appunto, inquadrato in questo contratto ma a cui vengono assegnate funzioni superiori che non gli spetterebbero”.”In passato – continua la petizione –  si è cercato di dare una risposta attraverso degli accordi che prevedevano processi di stabilizzazione per chi avesse maturato determinati requisiti, ad oggi non sappiamo se sarà possibile ripresentare tale opzione in toto o se questa possa essere ripresentata con caratteristiche diverse. Di sicuro oggi abbiamo una grossa opportunità rappresentata dalla riforma della PA. È un preciso dovere dei governanti, oggi, alla vigilia di una riforma che deve segnare un nuovo inizio, far sì che venga riconosciuto il diritto di una assegnazione definitiva a chi da anni presta la propria opera nella speranza che prima o poi la propria professionalità possa essere finalmente riconosciuta. Non è possibile, alla vigilia di una riforma di cui tanto si parla (ma anche al di là di questa) allungare sine-die questa condizione di indeterminatezza”.

Il documento sindacale quindi punta il dito su settori “nevralgici” come scuola e sanità: “I precari a tempo determinato, i sostituti, gli incaricati che ricoprono posizioni, da troppo tempo soffrono questa situazione discriminatoria in termini di tutela normativa ed economica (ferie, scatti, aspettative, indennità), relegati in una condizione di vulnerabilità e di incertezza, impossibilitati a pianificare la propria vita. Bisogna considerare che la precarietà dei dipendenti può andare a scapito della continuità e qualità del servizio erogato, quindi in settori nevralgici quali quello della scuola e della sanità”.

 

 

“Nell’ ISS – insistono le Federazioni Pubblico Impiego –  oltre al progetto di riorganizzazione in atto, si devono assolutamente prendere decisioni sul personale infermieristico e socio-assistenziale. La delicatezza del settore in cui questi lavoratori operano rende la situazione ancora più urgente e bisognosa di intervento. È indispensabile, inoltre, rendere l’insieme delle professioni sanitarie appetibili e vantaggiose anche a lavoratori del circondario sammarinese. Si rende poi indispensabile mettere sotto controllo tutte le tipologie di lavoro reperite tramite agenzie private, convenzionate, che l’ISS sta utilizzando e che stanno, oltretutto, creando seri problemi di qualità della prestazione offerta. Tutto ciò accade non per incapacità di chi viene assunto tramite queste forme contrattuali , ma perché non si attua alcun controllo sulle ore lavorative effettivamente prestate da tale personale che spesso opera in realtà diverse; quindi accade che questi lavoratori accumulino quantità di ore lavorative inaccettabili, determinando situazioni di scarsa sicurezza per essi stessi e per i pazienti”.”Le organizzazioni sindacali – conclude la petizione –  ribadiscono,  a fronte di una esperienza maturata negli anni e di una professionalità spesa al servizio della PA, la necessità di un processo di stabilizzazione con le indicazioni che scaturiscono dalla norme vigenti e dalla trattativa tra le parti. Al fine di riconoscere le peculiarità del settore scuola, le organizzazioni sindacali  richiedono che i posti vacanti della Dotazione organica e della Dotazione aggiuntiva vengano ricoperti definitivamente dal personale docente seguendo l’ordine determinato dalle graduatorie. Le organizzazioni sindacali  evidenziano anche come, per superare il problema del precariato nella scuola sia necessario istituire un Dotazione Organica Funzionale che consideri le effettive esigenze

comunicato stampa

 

del settore”.

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