Pacchetto sicurezza e libertà in pericolo: anche la Camera Penale di Rimini aderisce allo sciopero nazionale degli avvocati

Tre giorni di astensione dalle udienze penali, fino al 7 maggio, per denunciare una pericolosa deriva normativa. La Camera Penale di Rimini ha aderito alla protesta promossa a livello nazionale dall’Unione delle Camere Penali Italiane (UCPI) contro le misure contenute nel recente “pacchetto sicurezza” varato dal Governo.

Secondo i penalisti riminesi, il decreto rappresenta una «grave involuzione costituzionale», sia nel metodo che nel merito. La critica è durissima: «Un intero disegno di legge già in discussione in Parlamento è stato sottratto al confronto democratico e trasformato in decreto legge – afferma il direttivo in una nota –. Con un atto d’imperio, sono state introdotte norme che incidono in modo rilevante sulla libertà personale dei cittadini, eludendo il dibattito e ignorando i rilievi critici provenienti da UCPI, ANM e mondo accademico».

Nel merito, i penalisti contestano l’approccio «simbolico e propagandistico» del provvedimento, che alimenterebbe ulteriormente un sistema penale già sovraccarico di reati e pene detentive non necessarie, con disposizioni dalla tenuta costituzionale dubbia.

Secondo l’avvocatura, il tema della sicurezza è cruciale, ma andrebbe affrontato con strategie strutturali di prevenzione, capaci di agire sulle cause profonde del disagio sociale, piuttosto che con misure repressive e semplificatorie.

Il 7 maggio, giornata conclusiva della mobilitazione, l’UCPI manifesterà a Roma, dove si terrà un confronto pubblico tra avvocatura e accademia, per discutere nel merito le criticità di un impianto normativo giudicato da più parti inadeguato e pericoloso.