PADRE GRATIEN Alabi sarà processato per l’omicidio di Guerrina Piscaglia. La procura di Arezzo è convinta della colpevolezza del frate congolese, in carcere da fine aprile ad Arezzo. Dopo oltre un anno e mezzo è arrivata la svolta nel giallo sulla scomparsa della mamma 50enne di Ca’ Raffaello, il 1° maggio 2014.
Il prossimo 4 dicembre padre Alabi dovrà presentarsi davanti alla corte d’assise per rispondere dell’omicidio della casalinga. La procura è così coinvinta della colpevolezza del religioso, da aver chiesto addirittura il rito immediato. La mossa dei pm Marco Dioni e Roberto Rossi, e la scelta del gip Piergiorgio Ponticelli ieri mattina, era quasi scontata dopo l’interrogatorio del 26 agosto scorso. Quando, dopo un anno di silenzio, il frate aveva accettato di parlare e aveva continuato a ribadire di non aver mai fatto sesso con Guerrina, di non averla nemmeno vista il 1° maggio e di aver parlato solo con un certo «zio Francesco» che sarebbe stato il vero complice nella fuga della donna. Proprio questo fantomatico personaggio è il punto debole nella difesa del frate congolese: non si trova e nessuno lo ha mai visto. Per la procura Gratien se l’è inventato.
Lo scenario d’accusa è tutt’altro. Alabi avrebbe ucciso Guerrina tra le 13.47 e le 14.35 del 1° maggio 2014, a lato della statale Marecchiese che porta a Rimini. Poi si sarebbe impadronito del suo telefonino, del quale si sarebbe servito per depistare le indagini inviando sms alla suocera, a un’amica e, per errore, a un prete nigeriano che solo Gratien conosceva. Questo sarebbe l’indizio che chiude il cerchio.
Perchè avrebbe ucciso la donna? Per paura dello scandalo, il timore che Guerrina raccontasse a tutti quanto gli aveva scritto via sms: che fosse incinta di lui. Il frate continua a replicare al suo avvocato difensore, Francesco Zacheo, di essere «sereno e tranquillo». Anche alla luce del processo. «Venerdì incontrerò padre Gratien in carcere – spiega Zacheo – Avremo 15 giorni di tempo per decidere se chiedere o meno il rito abbreviato. La scelta sarà solo di padre Gratien». E il marito di Guerrina, uscito dall’inchiesta, che cosa pensa? «In questo momento la notizia che processeranno Gratien non mi cambia – confida Mirco Alessandrini – Il corpo di mia moglie continua a non esserci. Sono soddisfatto di essere uscito dall’inchiesta ma sono sicuro di aver sempre detto la verità». Il Resto del Carlino
