Guerrina era innamorata di me, ma tra me e lei non c’è mai stato nulla. Continuerò a ripeterlo sempre». Padre Gratien Alabi torna in tv, questa volta a La vita in diretta su Rai Uno, per parlare del processo a suo carico.
L’ex vice parroco di Ca’ Raffaello è infatti l’unico imputato per l’omicidio di Guerrina Piscaglia, sparita dal paesino in alta Valmarecchia il 1° maggio di due anni fa. «Guerrina è la moglie di un mio amico – continua il sacerdote – Eravamo sempre insieme. Continuo a credere che sia viva e le chiedo di non far più soffrire le persone e tornare. Mi deve liberare da questo incubo».
Poi Alabi punta il dito contro gli inquirenti: «Le indagini si sono concentrate solo su di me e hanno avuto un campo troppo limitato. Mi manca il Congo e mia sorella. Ma io continuo a pregare e a essere tranquillo».
L’attesa per Alabi ora è tutta per lunedì 23 maggio, quando il Tribunale del Riesame di Firenze dovrà dare il verdetto finale e decidere se lasciare il religioso ai domiciliari in un convento di Roma, con la cavigliera elettronica, oppure rispedirlo nel carcere di Arezzo.
«Sarebbe però un’ingiustizia. E’ innocuo e affidabile» affermano i suoi legali, Riziero Angeletti e Francesco Zacheo. Prossima udienza in Assise fissata per venerdì 27 maggio. Il Resto del Carlino