
(ANSA) – SENIGALLIA, 18 AGO – Il padre 63enne stava
tentando di salvare il figlio 26enne che aveva scavalcato un
muretto e si era posizionato sui binari, poco a nord della
stazione di Senigallia (Ancona), dopo un diverbio con i
genitori, quando è sopraggiunto un treno merci diretto verso sud
che li ha travolti e uccisi entrambi. Sarebbe questa, anche
sulla base delle testimonianze raccolte dagli investigatori, la
dinamica del doppio investimento mortale avvenuto sulla linea
ferroviaria ieri sera verso le 21. Le vittime sono umbre della
provincia di Perugia: il padre risiedeva a Valfabrica e il
figlio, residente invece nel capoluogo umbro con la madre. La
donna, anche lei a Senigallia con marito e figlio, non era
presente al momento della tragedia.
La polizia ferroviaria ha sentito diverse persone informate
sui fatti, tra cui la madre e i macchinisti del convoglio marci,
proveniente da Bologna, che non ha potuto evitare l’impatto.
Secondo le informazioni raccolte dalla polizia, c’era stato un
diverbio tra i genitori e il 26enne, alle prese con problemi
psicologici, forse per una richiesta del giovane non esaudita. A
quel punto il ragazzo sarebbe uscito dal residence e il padre si
sarebbe messo al suo inseguimento per impedire eventuali atti
inconsulti; il 26enne avrebbe scavalcato il muretto che separa
strada e ferrovia addentrandosi sulla linea Fs e il padre
avrebbe tanto di raggiungerlo per fermarlo, non accorgendosi che
stava sopraggiungendo il treno che ha travolto entrambi. La
linea ferroviaria (il convoglio è sotto sequestro) è rimasta
sospesa nel tratto Senigallia-Marotta per oltre tre ore; è stato
riattivato il binario sud prima dell’una e dopo un paio d’ore il
traffico è ripreso regolarmente. (ANSA).
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