La barbarie dell’Isis verso l’archeologo che voleva proteggere il sito ha scosso anche il Titano.
Pubblicheremo ogni giorno l’immagine del tesoro ormai perduto perche? non vada distrutto almeno nei nostri ricordi. In tanti anche qui a San Marino hanno preso carta e penna e dedicato un pensiero all’ottuagenario Khaled al Assaad, l’archeologo barbaramente ucciso a Palmira dai terroristi dell’Isis.
La sua esecuzione ha fatto venire i brividi a molti, tanto piu? che egli avrebbe potuto evitarla semplicemente rivelando il luogo in cui aveva nascosto i preziosi reperti di Palmira. Il farlo pero? gli sarebbe costato molto piu? di una condanna a morte perche? d’un tratto avrebbe cancellato intera la vita. La sua egli la dedico?, allo studio, alla ricerca e alla protezione di un patrimonio di proprieta? dell’uma- nita? intera.
Quando senza pensarci su si e? gettato in pasto ai suoi carnefici confidava che quel per cui moriva si sarebbe salvato. Del resto la vita e? quanto di piu? prezioso abbiamo e se decidiamo di rinunciarci lo facciamo in nome di cio? che reputiamo ancor piu? prezioso: i nostri figli, il bene degli altri.
E invece il patrimonio che credeva di proteggere con la sua morte e? andato irrimediabilmente distrutto senza che stavolta nessuno muovesse un dito per evitare la sua fine. Segno che l’ottuagenario a cui in tanti hanno reso omaggio ha gratuitamente sacrificato la sua vita.
Non desiderava infatti essere ricordato come un eroe, soltanto voleva dare la misura dell’importanza di proteggere uno dei siti archeologici piu? affascinanti al mondo. E forse piu? che di ricevere lettere celebrative del suo gesto si aspettava che altri custodi, piu? forti e con piu? risorse di lui si schierassero a difesa del sito. Ormai e? tardi perche? questo avvenga visto che il tempio di Baal Shamin ‘Dio del Cielo’ e gioiello di Palmira e? andato irrimediabilmente distrutto.
Sentiamo di conseguenza come giornale il bisogno di portarne il lutto non apponendo come altre volte abbiamo fatto un fiocco nero ma piuttosto pubblicando ogni giorno l’immagine di Palmira perche? essa non vada distrutta almeno nei nostri ricordi e nelle nostre menti. Soltanto ammirando la sua prepotente bellezza potremo davvero convincerci che essa e? patrimonio dell’anima e dare cosi? un contributo perche? sia finalmente liberata. Finche? cio? non avverra? la troverete ogni giorno impressa sulle pagine di questo giornale.
David Oddone, La Tribuna