Paolini (FdI): “Sicurezza e segnaletica nel caos, Riccione abbandonata da un’amministrazione incapace”

“Pasqua è passata, così come il 25 aprile e il 1° maggio, ma nulla è cambiato”. È con queste parole che Stefano Paolini, esponente del direttivo di Fratelli d’Italia a Riccione, torna a denunciare pubblicamente quella che definisce “l’ennesima dimostrazione di incapacità dell’amministrazione guidata dal sindaco Angelini”.

  

Al centro del suo intervento due temi chiave: sicurezza urbana e segnaletica stradale, criticità che secondo Paolini continuano a peggiorare senza che vengano adottati provvedimenti concreti.

“Sono passati giorni dall’ultima spaccata in via Corridoni – afferma – ma gli annunci si rivelano ancora una volta parole al vento. I pilomat promessi per via Virgilio non sono stati installati, in viale Ceccarini sono del tutto assenti, e le telecamere restano solo una promessa”.

Ma il punto più critico, secondo l’esponente di Fratelli d’Italia, riguarda la segnaletica stradale, definita “pietosa”. “Quella orizzontale è ormai invisibile – sottolinea – le strisce pedonali sbiadiscono in pochi giorni, spesso sembrano fatte con la farina. Piazzale Ceccarini è un far west dove le auto parcheggiano ovunque, tra chiusure mai attuate e una totale assenza di controllo”.

Nel mirino anche la segnaletica verticale e la confusione sugli stalli a pagamento, con tariffe e orari differenti da zona a zona. Paolini ironizza: “Solo le strisce blu resistono al tempo… sarà perché sono aree a pagamento?”. Non manca poi un riferimento agli stalli per disabili, che spesso, denuncia, non rispettano la normativa e sono segnalati solo da una striscia gialla opaca, senza cartello.

“Ci avviciniamo all’estate in una condizione indecorosa – prosegue – mentre turisti e residenti si trovano a vivere quotidianamente disagi causati da un’amministrazione che non è nemmeno in grado di garantire l’ordinario”.

Paolini conclude con un auspicio: “Spero che i cittadini, quando torneranno alle urne, sappiano scegliere con consapevolezza, per lasciarsi alle spalle un governo comunale incapace anche solo di ascoltare e intervenire”.