
(ANSA) – ROMA, 15 MAR – Bebe Vio torna in pedana, 19 mesi
dopo Tokyo. Comincia domani la tappa italiana della Coppa del
Mondo di scherma parlimpica,a Pisa. Quattro giornate di gare
valide per la qualifica a Parigi 2024, e venerdì sara’ il giorno
di Bebe Vio.
Quando rimetterà giù la maschera, pronta a dar l’assalto alla
prova di Coppa del Mondo del suo cuore, saranno passati
esattamente 566 giorni da Tokyo. “Sono molto emozionata per
quest’ennesima ripartenza. Certo, è strano: tiro di scherma da
quando ho cinque anni, ho partecipato a molte tappe di Coppa del
Mondo, Europei, Mondiali, Paralimpiadi, eppure in questi giorni
mi sento agitata. Questa lunga assenza dalle pedane mi riempie
di dubbi e di paure: sarò pronta per la gara? Sarò ancora in
grado di tirare ad alto livello? Oltre alle mie storiche
avversarie, quante nuove atlete ci saranno pronte a sfidarci?”.
Una sensazione, aggiunge la campionessa azzurra, “strana ma
bellissima. Da un lato mi stressa, dall’altro mi spinge a dare
il massimo, durante la preparazione e negli allenamenti. E mi
rende felice: tutto questo mi mancava”.
Un’attesa frenetica e dolcissima, ricordando che “dopo Tokyo
non sono più riuscita ad allenarmi con costanza e a competere,
per qualche problema fisico e i molti impegni di studio; vorrei
laurearmi entro maggio, così da potermi poi dedicare a tempo
pieno alle qualifiche per Parigi 2024”.
Adesso è tempo di risentire le sensazioni d’una vita. Una
vita nella scherma. “Mi mancavano la fatica e il sudore, i miei
fantastici compagni di squadra, i preparatori e i maestri e
soprattutto l’adrenalina, che comincia finalmente a scorrere di
nuovo nelle mie vene – chiosa Bebe Vio -. Sento la tensione che
sale, il corpo che comincia a fremere, la testa che ormai è
focalizzata solo sulla gara e so che presto il mio cuore batterà
di nuovo all’impazzata mentre salirò sulla mia carrozzina in
pedana. Non vedo l’ora di iniziare…”. Il team azzurro è pronto
a starle accanto. “Aspettavamo questo rientro da tanto, e adesso
è il momento di tornare in pedana per dare la caccia ai nostri
obiettivi”, racconta il responsabile d’arma del fioretto
paralimpico italiano, Simone Vanni. (ANSA).
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte