Il futuro del paese, la stabilità politica, i progetti di legge e il confronto con la maggioranza e le categorie. E poi, ovviamente, le turbolenze e le prospettive della ‘casa’ socialista sammarinese. Di tutto questo abbiamo parlato con il presidente del Partito socialista riformista sammarinese Paride Andreoli. Avete presentato il vostro progetto “San Marino 2020” a tutte le forze politiche, economiche e sociali. Che attenzione avete ricevuto? Innanzitutto desidero sottolineare che il nostro progetto ha lo scopo di muovere la politica. In sostanza dare un nuovo, diverso e maggiore impulso all’azione del governo. Devo dire che l’iniziativa da noi promossa ha destato grande attenzione, sia nella serata pubblica del primo giugno scorso e successivamente al tavolo con tutti gli attori da Lei citati, così come la voglia di dialogo e di richiesta d’informazioni in merito e l’opportunità di fare le prime considerazioni. È stato anche il momento per presentare i nostri provvedimenti legislativi. Ed è proprio per questo che noi abbiamo chiesto di continuare il confronto su temi specifici e sui progetti di legge stessi. È vero, avete presentato anche molteplici provvedimenti di legge. Motivo? Si, venticinque. Il Partito socialista riformista sammarinese, seppure forza politica di opposizione, consapevole del difficile, complesso e delicato momento che sta attraversando la Repubblica, ha voluto con questa forte iniziativa legislativa assumersi le proprie responsabilità di fronte al Paese ed ai cittadini e mettere sul tavolo del confronto progetti concreti, fattibili ed utili, come punto di partenza per ridisegnare la nostra economia, la quale abbia come obiettivo primario un nuovo modello di sviluppo, improntato sulla trasparenza e sulla legalità e Il presidente del partito d’opposizione a 360° sull’attualità politica Paride Andreoli (Psrs): “Socialisti si nasce, non si diventa” risultato si è visto. Anzi, ogni settimana i rapporti peggiorano e le fibrillazioni all’interno del Psd crescono. Che giudizio dà dell’uscita di Spl? Nessun giudizio, è semplicemente una loro scelta. Forse hanno rimarcato ed evidenziato nuovamente le differenze di idee politiche e di provenienza fra i due partiti. Ora che si guarda a voi del Psrs per un’eventuale ripresa della Costituente, quali sono le vostre condizioni? Le ricordo che noi non abbiamo aderito alla costituente, ma fin dall’indomani della nostra nascita – l’assemblea costituente del 30 settembre 2009 – abbiamo aperto il percorso dell’aggregazione socialista, strada ancora valida e da noi sostenuta. Dunque nessuna condizione. Noi ci sentiamo impegnati per garantire ai cittadini un futuro meno difficile di quello che purtroppo abbiamo di fronte oggi, a causa della mancanza di idee, di proposte, di progetti e di riforme da parte di questo esecutivo e riteniamo importante realizzare una casa comune socialista, con coloro che hanno ritenuto fallimentare e terminata l’esperienza dell’unità dei due partiti della sinistra. Dal Psd sembra arrivare tuttavia un supporto alla maggioranza anche senza Costituente. Queste sono le volontà ed i comportamenti messi in atto da quel partito, ma non mi sembra che ciò sia condiviso da tutte le componenti che fanno parte dell’attuale maggioranza. nello stesso tempo velocizzare la normalizzazione dei rapporti con l’Italia. Presidente, lei ha detto che avete chiesto di continuare il confronto. Cosa hanno detto coloro che avete incontrato? Le forze economiche e sociali hanno aderito con slancio e determinazione. Mi pare di poter dire che anche le forze di opposizione, nel considerare tali progetti validi, si vogliono misurare sul campo. Siamo in attesa di conoscere il pensiero dell’attuale maggioranza, che ha partecipato con grande interesse al primo incontro e che sono certo vorrà confrontarsi sui progetti di legge da noi presentati. Pensa che l’attuale maggioranza abbia i numeri per governare? Sulla carta si, per essere maggiormente chiari mi riferisco a quelli numerici, anche se continua in ogni seduta la spasmodica ricerca del voto consiliare. Sul fronte dei numeri, intesi come azione politica, è evidente la grande difficoltà di questo governo, il quale non ha avuto la capacità di risolvere i tanti problemi di San Marino e che oggi tutti considerano chiusa definitivamente la sua esperienza. Presidente parliamo di costituente socialista. Il progetto iniziato da Casali sembra ormai arenato. Da cosa è dipeso secondo lei? Il Nuovo partito socialista ed il suo segretario Casali hanno aperto con convinzione ed in modo chiaro ed inequivocabile il percorso della costituente del Partito socialista sammarinese, al quale il partito che rappresento non ha aderito. Vede, socialisti si nasce, non si diventa. Inoltre è oramai pensiero comune, non solo nello scacchiere politico, ma anche fra i cittadini, che per il Psd la costituente socialista sia stato solo un modo per sedersi al tavolo con la maggioranza, alla ricerca di una poltrona comoda ed immediata. L’accelerata alla Costituente imposta dal Patto per allargare la maggioranza è stata la causa dello stallo o l’ha solo fatto emergere anticipatamente? Tanto accelerata non mi pare, sono oramai mesi e mesi che la costituente è partita e nessun risultato si è visto. Anzi, ogni settimana i rapporti peggiorano e le fibrillazioni all’interno del Psd crescono. Che giudizio dà dell’uscita di Spl? Nessun giudizio, è semplicemente una loro scelta. Forse hanno rimarcato ed evidenziato nuovamente le differenze di idee politiche e di provenienza fra i due partiti. Ora che si guarda a voi del Psrs per un’eventuale ripresa della Costituente, quali sono le vostre condizioni? Le ricordo che noi non abbiamo aderito alla costituente, ma fin dall’indomani della nostra nascita – l’assemblea costituente del 30 settembre 2009 – abbiamo aperto il percorso dell’aggregazione socialista, strada ancora valida e da noi sostenuta. Dunque nessuna condizione. Noi ci sentiamo impegnati per garantire ai cittadini un futuro meno difficile di quello che purtroppo abbiamo di fronte oggi, a causa della mancanza di idee, di proposte, di progetti e di riforme da parte di questo esecutivo e riteniamo importante realizzare una casa comune socialista, con coloro che hanno ritenuto fallimentare e terminata l’esperienza dell’unità dei due partiti della sinistra. Dal Psd sembra arrivare tuttavia un supporto alla maggioranza anche senza Costituente. Queste sono le volontà ed i comportamenti messi in atto da quel partito, ma non mi sembra che ciò sia condiviso da tutte le componenti che fanno parte dell’attuale maggioranza.
San Marino Oggi