Parigi. Blitz nel covo. Ucciso Killer di Parigi

isisGLI INQUIRENTI non hanno ormai più dubbi: Abdelhamid Abaaoud, l’uomo cui tutta la Francia stava dando la caccia, l’autore degli attentati di venerdì sera a Parigi, è morto in uno scontro a fuoco con la polizia. Un attacco sferrato all’alba. Una sparatoria da film – 50 minuti di fuoco, 5mila colpi e 80 granate lanciate dagli uomini del Raid, le teste di cuoio francesi – contro i terroristi asserragliati al terzo piano di un immobile nel pieno centro di Saint-Denis, banlieue nord di Parigi. Il bilancio, per usare le parole del procuratore di Parigi, è di «almeno due morti»: una donna che si è fatta saltare in aria per non essere catturata, un uomo abbattuto dalla polizia e «un terzo terrorista» che potrebbe essere proprio Abdelhamid Abaaoud. La sua presenza nella periferia nord della capitale era stata segnalata lunedì agli inquirenti; le analisi dei cellulari abbandonati dagli assassini e i riscontri bancari effettuati in queste ore hanno avvalorato l’informazione. Abdelhamid Abaaoud è morto nel corso del blitz nel blitz, affermano funzionari dell’intelligence europea citati dal «Washington Post» e dal quotidiano fiammingo «De Standaard». Se dalla Francia non è ancora arrivata la conferma ufficiale, è perché manca la risposta definitiva del Dna: le esplosioni sono state talmente violente da «disintegrare i corpi dei terroristi», ha spiegato il portavoce del ministro degli interni Bernard Cazeneuve. Un furgone è partito ieri sera per Bruxelles, il paese di Abaaoud (belga di origine marocchina) con le membra che è stato possibile estrarre dalle macerie di Saint-Denis. E qualcuno ipotizza che abbia fatto la stessa fine l’altro super-ricercato Salah Abdeslam. Il procuratore si è limitato a dire che i due non risultavano tra i fermati nell’operazione.

SONO le 4 e 20 del mattino quando gli uomini del Raid prendono d’assalto un immobile in rue Corbillon, nel pieno centro di Saint-Denis. Un edificio diroccato a poche centinaia di metri dalla Cattedrale in cui riposano le spoglie dei re di Francia. La strada è deserta. Sfondato il portone al numero 8, i poliziotti si precipitano fino al terzo piano, dove sanno che sono nascosti i terroristi. Altri esponenti del Raid (ben 110 uomini prendono parte al blitz) sorvegliano l’esterno e puntano i laser rossi contro la facciata.
La sparatoria è violentissima e sveglia tutta la strada: raffiche di kalashnikov e di mitra, boati di granate, urla, mentre in cielo tre elicotteri dirigono i riflettori sul quartiere in cui affluiscono in massa gendarmi, vigili del fuoco, ambulanze, militari, uomini della protezione civile. La risposta dall’interno dell’appartamento è feroce, i terroristi – 5 o 6 persone – sono armati fino ai denti e oppongono una strenua resistenza. Fatta saltare la porta dell’appartamento, le teste di cuoio liberano un cane poliziotto, Diesel, che si lancia all’interno e viene disintegrato da una raffica. Sono istanti di enorme tensione ma niente ormai può più fermare la spinta del Raid che fa irruzione e colpisce senza tregua.
UN TERRORISTA cade sotto i colpi. Una donna che gli è accanto con addosso un giubbotto imbottito di esplosivo aziona il dispositivo e si fa saltare in aria. Si tratta quasi certamente di Hasna Aitboulahcen, 26 anni, cugina di Abaaoud. Il colpo è talmente violento da far tremare l’immobile. Una donna che vive al piano di sotto racconterà di aver visto aprirsi il soffitto. Intanto l’operazione continua: i poliziotti scoprono altri tre uomini che cercano di nascondersi fra i calcinacci.
C’è un’altra sparatoria, ma i tre vengono neutralizzati e catturati vivi. Altre quattro persone vengono arrestate nella stessa strada: fra queste l’uomo che ha messo l’appartamento a disposizione dei terroristi e una sua amica. Il ministro degli interni Cazeneuve ha rivelato che i terroristi stavano preparando nuove azioni sanguinose: un attentato nel quartiere di affari della Defense, a nord di Parigi, e all’aeroporto Charles De Gaulle.

Resto del Carlino