
(ANSA) – COMPIÈGNE, 07 APR – “La gente dice che la
Parigi-Roubaix è una gara fantastica, ma non è così. E’
divertente per le persone che la guardano in televisione o dal
ciglio della strada, seduti in un camper. Ma i corridori non
possono dire che gli piaccia. Devi essere un po’ matto per amare
la Roubaix. E’ una corsa dolorosa, mette a dura prova il
fisico”. A 26 anni Filippo Ganna è nel pieno della carriera
agonistica e ha già dato prova della sua capacità di resistere
alla fatica. Eppure il gigante di Verbania – già vincitore nel
2016 della prova under 23 – guarda con un misto di odio-amore
alla classica che domenica cercherà di vincere: “L’anno scorso
(quando arrivò 35/o ndr) sono stato male poche settimane prima.
Non ero al massimo della forma. Questa volta è molto diverso. Ho
buone ragioni per crederci”.
“Guidare su una pista liscia non è paragonabile allo sforzo
da produrre su strade sconnesse – premette Ganna, due volte
campione del mondo a cronometro (2020, 2021) e cinque volte
dell’inseguimento individuale (2016, 2018, 2019, 2020 e 2022),
nonché detentore del record mondiale dell’ora – La Roubaix è
fatta di sforzi intensi intervallati da periodi di, relativo,
recupero sull’asfalto. Questi cambi di ritmo non mi piacciono
molto, ma è così”.
Per prepararsi al meglio ha saltato il Giro delle Fiandre lo
scorso fine settimana (“sono troppo pesante per superare bene
quei muri”) e dedicarsi ad allenamento e ricognizione.
“L’esperienza mi ha insegnato che devi essere molto fresco
quando ti avvicini a questa gara”. E durante “il principio sarà
lo stesso: economizzare quanto più possibile, arrivare il più
freschi possibile alla Trouée d’Arenberg (a circa 100 chilometri
dal traguardo, ndr). Poi non sarà più possibile, poi sarà una
cosa infernale”. (ANSA).
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