Parole al Vento (S. Macina –sintesi-) CGG 28 Aprile 2010 Rapporti con Italia
Ho ascoltato è letto nei giorni scorsi interventi molto lucidi e sensati su quanto sta attraversando San Marino a livello di sistema in particolare in relazione ai rapporti con l’Italia, mi riferisco a esponenti del Mondo Economico e delle Professioni, dei lavoratori e aziende che in questi giorni hanno manifestato sul Pianello e anche di osservatori esterni.
Al di là dei singoli ruoli e responsabilità, ci hanno lanciato un ulteriore segnale che dalla attuale situazione si esce solo se facciamo sistema se stiamo uniti non per nascondere errori che ci sono sicuramente stati, vedi:
- mancata firma dell’accordo con l’Italia nel 2006;
- ritardi nel compiere scelte verso l’Europa;
- nei controlli interni;
- non aver reagito sul fatto che San Marino non è una “Caverna di Ali Babà”, ma di cittadini, di imprenditori, di lavoratori, che fanno impresa, che lavorano 8 ore in azienda con le regole che questo Paese si era dato al suo interno e con gli accordi Internazionali;
- sul fatto che ci sia qualcuno che invece attraverso “scatole vuote” approfitta del sistema con riflessi negativi sull’Italia è un’altra cosa che va perseguita con strumenti, norme e strutture idonee.
Sono preoccupato, lo voglio dire chiaramente del fatto che siccome una parte minoritaria fa tutt’altro che impresa, allora si debba intervenire con norme illiberali che vanno ad incidere su tutti, che tolgono certezze, che rendono più complicato fare e creare imprese, potrei capire interventi che attraverso parametri, controlli si intervenga su chi crea pregiudizi nell’interscambio con l’Estero, ma non verso tutti.
Siamo d’accordo che un certo tipo di sistema non va più bene confligge con la nuova visione internazionale basata sulla trasparenza, collaborazione, a ciò San Marino non deve sfuggire, ma non buttando tutto a mare.
Ma il Governo cosa ha fatto, in una fase dove era necessario dare credibilità al Paese e alle sue Istituzioni e fare sistema tutti assieme, avete:
- ignorato ogni disponibilità dell’opposizione;
- avete destabilizzato Banca Centrale…. (buffa la dichiarazione di Reggia “me ne vado perché finita emergenza” );
- non si è valorizzato potenziato l’Azione del CLO……(organi di controllo..);
- avete cercato di spostare l’attenzione sui temi del rapporto con Italia con la litania che la madre di tutte le colpe era la procedura rafforzata, e ora è evidente che non è così;
- vi eravate illusi che bastava andare in qualche ufficio ROMANO, a dire, che la colpa era tutta di chi ha Governato prima e che voi volevate cambiare, pensando che ciò vi portasse qualche benevolenza, così non è stato, anzi avete dato altri elementi per colpirci maggiormente, visto che avete rafforzato l’idea nei vostri interlocutori, che da noi è tutto discrezionale e in balia dei Governi, ora che non è servito a nulla vedi i mancati accordi e il rilancio continuo dell’Italia siamo sballottati come una gommone in mare aperto.
L’assenza di un nostro progetto e proposta per nuove relazioni internazionali, il fatto di non aver detto al CGG al Paese come stanno realmente le cose, di non aver chiamato le forze politiche, sociali economiche a condividere un progetto e un azione SONO RESPONSABILITA’ PESANTI e GRAVI e sono vostre.
Se Organismi Internazionali che si basano su valutazioni tecniche (Norme, Statistiche ..) come OCSE, ci ha tolto dalla lista grigia, se il Monival ha riconosciuto anche se un ano dopo l’adozione della normativa, ci hanno giudicato positivamente, con l’Italia dove il tutto dipende da valutazioni soggettive e politiche non è così e ciò vuol dire che è mancato un rapporto politico reale con l’Italia all’interno del Paese correre dietro alle emergenze e alle richieste esterne, ci impoverisce solo e non determinano il nostro progetto ma quello altrui.
LA PROPOSTA
Sulla base delle considerazioni fatte, San Marino anziché continuare con una politica di rincorsa alle richieste altrui, e farsi sfogliare da altri i petali della margherita, si deve costruire e proporre il nuovo corollario della nostra politica Estera e di Relazioni Economiche anticipando quanto di fatto avverrà nel tempo a livello internazionale.
In questa direzione lo scambio di informazioni (..automatico), va assunto e proposto non solo all’Italia ma anche con gli altri Stati, nell’ ambito di un accordo politico di cooperazione che fa diventare i rapporti fra gli stati contraenti collaborativo contro le distorsioni, (riciclaggio, ecc.), e virtuoso a livello di interscambi, di investimenti degli operatori economici trasparenti dando un quadro di certezze alle imprese e agli investitori, in quest’ambito va disciplinata la stabile organizzazione, l’estero vestizione, doppia imposizione, operatività delle imprese sui mercati e collocazione dei prodotti compreso quelli finanziari, …)
Oltre a ciò occorre anche con interventi interni al Paese creare un nuovo ambiente favorevole allo sviluppo di investimenti importanti, attraverso un progetto economico che preveda: certezze delle norme, certezza dei rapporti esterni, trasparenza dei rapporti fra imprenditori-governo-controllori, celerità nelle decisioni, meno burocrazia, fiscalità agevolata, incentivazione a investimenti mirati e innovativi, una normativa speciale per dar vita da parte dei residenti a micro imprese, risoluzione tempestiva dei contenziosi (tribunale – arbitrato).