«QUELL’ARBITRO in campo ha insultato i nostri ragazzi». Il giorno dopo gli spiacevoli episodi durante la partita di domenica mattina del campionato Allievi Nazionali tra San Marino e San Marino, a mettere i puntini sulle i’ ci pensa il responsabile del settore giovanile clementino Angelo Bullini. A scatenare l’ira dei genitori verso l’arbitro placata dall’intervento di Fabrizio Mastini, mister dei gialloblù durante quella partita di calcio giovanile è stato un rigore (il secondo fischiato durante la partita in favore dei titani) concesso nei minuti finali e che ha permesso al San Marino di raggiungere il pareggio. Insulti e minacce sono partiti dalla piccola tribuna dell’impianto sportivo di Dogana con il direttore di gara che ha richiesto l’intervento delle Guardie di Rocca prima di chiudersi nello spogliatoio. E PROPRIO gli agenti hanno poi anche scortato il fischietto’ di Cesena fino alla propria automobile. «Ma i genitori dei nostri ragazzi spiega Angelo Bullini erano già tutti andati a casa. Nessuno lo ha aspettato fuori dallo spogliatoio e la sua richiesta di intervento alle forze dell’ordine è stata eccessiva. Detto questo, non ho nessuna intenzione di giustificare il comportamento di qualcuno. I genitori ad inizio stagione leggono il nostro regolamento e sanno benissimo che certi comportamenti non vengono tollerati e per questo prenderemo provvedimenti. Ma è altrettanto vero che anche gli arbitri devono essere all’altezza della situazione, soprattutto quando si parla di partite che riguardano i giovani». Il responsabile del settore giovanile del Santarcangelo punta il dito contro il direttore di gara cesenate. «HA TENUTO un atteggiamento in campo che non può essere possibile racconta Bullini ripensando a quello avvenuto durante i novanta minuti del derby in Repubblica soprattutto quando si arbitrano gare del settore giovanile. Loro devono essere educatori quanto lo siamo noi dice Bullini e spesso è dai loro atteggiamenti che si scatena la miccia sugli spalti. Scriverò al designatore degli arbitri di Cesena, ma anche al giudice sportivo di Roma perché la condotta tenuta dell’arbitro deve essere segnalata a chi di dovere». Il Resto del Carlino
