E’ stata chiamata ‘Miraggio’ la vasta operazione della Guardia di Finanza che ha smantellato un’organizzazione che aveva ramificazioni a San Marino e ha immesso illecitamente sul mercato nazionale oltre 5000 fideiussioni, riscuotendo oltre 7 milioni di euro di premi.
Dalle prime ore del mattino, oltre 100 agenti hanno eseguito 11 ordini di custodia cautelare (con 36 persone indagate) nei confronti di insospettabili imprenditori e professionisti operanti nel settore del rilascio delle fideiussioni. L’operazione è stata disposta dalla Procura di Roma e coinvolge numerose società situate su tutto il territorio nazionale.
Con gli arresti, vengono eseguiti anche sequestri per un valore complessivo di oltre 2 milioni e mezzo di euro tra immobili, valori, autovetture e una imbarcazione a vela ormeggiata sul litorale laziale. Viene ipotizzato il reato di associazione a delinquere finalizzata all’abusivismo finanziario, al riciclaggio e allì’intestazione fittizia di beni
Il sistema era stato organizzato in ogni dettaglio, con società e sedi in tutta Italia, con regolari consigli di amministrazione e collegio dei sindaci. Erano coinvolti avvocati, commercialisti e imprenditori. In realtà, tutte queste società erano soltanto ‘scatole vuote’, per rilasciare false fidejussioni e in cambio ottenere fatture ‘vere’, che attraverso banche e società di San Marino venivano riciclate in denaro contante.
A tirare le fila era un imprenditore romano sessantenne, con precedenti per falso in bilancio e bancarotta. Secondo la Finanza, sono state rilasciate cinquemila false fidejussioni, per un ‘rischio garantito’ di circa 750 milioni di euro. In totale, sarebbero di circa 7 milioni di euro i proventi ricavati dalla banda. A San Marino la gang si sentiva sicura. In un’intercettazione telefonica, l’imprenditore dice a un complice: “Lì le fiamme gialle non ci possono venire