Con 37 voti a favore il Consiglio Grande e Generale ha confermato la necessità di una sempre migliore integrazione europea.
Questo è il risultato di un dibattito che si è dipanato nella ricerca della maggior condivisione possibile partendo dall’Accordo di Cooperazione già esistente e che pone San Marino in una posizione avanzata rispetto agli altri micro Stati.
Il Segretario agli Esteri ha riferito in aula sulle più recenti evoluzioni avvenute ai vertici europei rispetto al rapporto con i micro Stati, a cui si è arrivati dopo una fitta serie di incontri.
La novità è che l’Europa sta valutando una nuova base negoziale.
Il Consiglio, quindi, ha condiviso a larga maggioranza l’obiettivo di avviare la trattativa che comprenda i temi del ruolo politico e della cittadinanza; del ricevimento delle quattro libertà fondamentali e del relativo acquis, con possibilità di formazione dei giovani e di accesso ai finanziamenti europei.
Il tutto compatibilizzato alla realtà di un piccolo Stato come San Marino e ad un’accettazione finale condizionata ad una valutazione complessiva da parte delle istituzioni sammarinesi.
Qualora il risultato negoziale non risultasse soddisfacente per il nostro Stato, il Consiglio ha disposto di avviare il percorso di adesione europea sulla base dell’articolo 49 del Trattato di Lisbona.
Ci riteniamo soddisfatti per il confronto avvenuto in Aula, che più di altre volte è uscito dalla demagogia e si è basato su elementi concreti di valutazione e di percorso.