Dall’ingresso nella procedura rafforzata all’uscita: aprile 2008, settembre 2009. Nel mezzo, un cambio di governo che ha reso possibile un risultato giudicato da molti impossibile.
All’indomani della presidenza del Consiglio d’Europa, San Marino si è trovato infatti sul gradino più basso delle valutazioni internazionali, con conseguenze in quel momento forse neppure immaginabili. Ma è una dato di fatto che di lì a pochi mesi, la famosa circolare Draghi imponeva l’esclusione del sistema bancario sammarinese dal sistema di pagamenti italiano. San Marino non aveva nulla al suo attivo: né la credibilità, né il rispetto, né la bontà delle relazioni internazionali, né un impianto normativo adeguato. E alle porte, una crisi internazionale che minacciava le imprese, l’occupazione, le risorse dello Stato.
Sui giornali italiani, invece, godeva di una pubblicità come non aveva mai avuto. Tutta a base di scandali.
Per la nuova maggioranza, insediata il 3 dicembre 2008, un’eredità fatta solo di macerie.
Oggi, a nove mesi di distanza, San Marino è ufficialmente entrato nella white list OCSE, con 12 trattati sottoscritti a tempo di record; e il giudizio positivo Moneyval, che proprio oggi ha decretato l’uscita dalla procedura rafforzata.
Grande è la soddisfazione di tutti i partiti del Patto, che guardano a questi traguardi come ad una promessa mantenuta nei confronti del Paese. Da tutti i partiti di maggioranza, unanime ringraziamento alla delegazione tecnica che ha saputo difendere con così grande professionalità i colori della nostra bandiera.
Dal punto di vista politico, questo non è il traguardo definitivo. Il Patto è consapevole che da questa pietra miliare si deve ora partire per costruire quella fase nuova dell’economia e quelle prospettive di sviluppo che il Paese attende da troppo tempo. Un altro traguardo che ora finalmente appare molto concreto.