“Patto per un nuovo governo”. Cav e Salvini al telefono col Colle

Dopo la proposta del centrodestra di governo su un “patto” per un nuovo esecutivo senza il Movimento 5 Stelle, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini hanno sentito al telefono il presidente Sergio Mattarella. Il leader di Forza Italia ha parlato anche con il premier Mario Draghi per informarlo della posizione di Forza Italia e del centrodestra. L’ex presidente della Bce è tornato a Palazzo Chigi.

Ora si va verso il voto delle due risoluzioni: quella della Lega, depositata da Roberto Calderoli e Massimiliano Romeo, che chiede l’uscita del M5S dalla maggioranza, e di Pier Ferdinando Casini, che si limita ad approvare le comunicazioni del presidente del Consiglio. Le stesse che non hanno soddisfatto, ormai non è un mistero, i partiti di centrodestra. Dopo la conclusione del vertice a Villa Grande, non a caso, viene diramato un comunicato in cui si mette nero su bianco che i senatori “voteranno soltanto la propria risoluzione”. Quella “che chiede un patto per un nuovo governo, profondamente rinnovato, guidato ancora da Mario Draghi e senza il Movimento 5 Stelle”.

Intanto, fonti governative fanno trapelare che la possibilità di un Draghi Bis al momento è esclusa. La presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati ha accolto la richiesta di sospendere l’Aula per un’ora e mezza circa, per consentire il proseguimento delle trattative. Per ora sembra che si vada alla conta sulle due risoluzioni. Ma molto dipenderà dalla replica del premier attesa al termine della discussione generale. “Il centrodestra è unito per il bene del Paese”, ha detto il leader leghista Matteo Salvini tornando in Senato, che in queste ore ha sentito ripetutamente anche Giorgia Meloni.

Si vocifera anche della possibilità di andare avanti sostituendo i ministri pentastellati, in primis Stefano Patuanelli, che non daranno la fiducia a Draghi, visto che l’orientamento dei grillini sembra essere quello di non votare la fiducia. La Lega ieri aveva parlato della necessità di sostituire anche Lamorgese e Speranza, considerati “inadatti a proseguire”. “Adesso la palla è in mano a Conte – dice al Giornale.it il viceministro alle Infrastrutture, Alessandro Morelli -, se votassero la fiducia sarà Draghi a dover decidere cosa fare, se non la votassero si apre un nuovo scenario che porterà ad un nuovo governo”. Il voto è un’opzione in campo per il viceministro: “La Lega è sempre pronta, i motori sono sempre caldi, quindi quando sarà ci siamo, ma per ora aspettiamo gli eventi”.


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