Pdcs e Governo, rischio rottura… Lonfernini a un passo KO sul “ring” della Direzione politica democristiana … di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

..Se non va bene Raul Chiaruzzi, non vado bene neppure io!. Parola, nel senso, se non nei termini precisi, di Teodoro Lonfernini, Segretario di Stato con delega, fra le altre, ai Rapporti con le Aziende Autonome di Stato.

Dunque, è stato -o meglio sarebbe stato- muro contro muro, l’altra sera, nella Direzione del Partito Democratico Cristiano Sammarinese, dove -come riecheggiava ieri nei “sotterranei” del Palazzo e come trapelato già il giorno successivo da fonti interne- un eventuale pubblico avrebbe creduto di trovarsi nella platea di un popolare gioco a premi televisivo: “Tutti contro uno!”.

Isolato, solo, criticato pressochè da tutti i membri di Direzione, ma impassibilmente arroccato nella convinzione che la riconferma dell’Ing. Raul Chiaruzzi quale Direttore Generale dell’AASS sia stata una scelta saggia, il Segretario di Stato Lonfernini sarebbe arrivato a legare la scelta ufficializzata nei giorni scorsi dal Governo alla sua permanenza nello stesso Esecutivo. Arrivando a lasciare intendere, secondo quanto trapelato e neppure troppo implicitamente, che la sconfessione di quella riconferma avrebbe portato alle sue dimissioni.

Da Via delle Scalette, comunque, a “microfoni accesi” non giungono né commenti né conferme. Ma neppure decise smentite sul duro scontro che si sarebbe consumato nell’ultima riunione della Direzione politica. Quando, però, i “microfoni si spengono”, trapela anche qualche dettaglio che conferma la grande tensione che avrebbe portato, poche ore fa, il “partitone” sull’orlo della spaccatura.

Poi, alla fine, evitata… O forse solo rinviata? Del resto, attingendo agli echi che rimbombano da tempo nei corridoi della politica sammarinese, il Segretario di Stato Lonfernini si sarebbe anche in passato, e neppure troppo raramente, trovato in disaccordo con l’attuale leadership di Via delle Scalette. Ma, alla fine, in un modo o in un altro il compromesso per salvare l’unità del Pdcs -storicamente afflitto periodicamente da anche importanti scissioni- è sempre stato trovato evitando la facile identificazione di vincitori e di sconfitti.

Questa volta, invece, il compromesso non sembra possibile, perchè le soluzioni possibili appaiono essere soltanto due: l’Ing.Chiaruzzi viene confermato alla guida dell’Aass, con palese vittoria di Lonfernini ed evidente sconfitta del plotone guidato da Giancarlo Venturini; l’Ing. Chiaruzzi viene, a breve, sostituito da un altro Direttore Generale con indiscutibile vittoria dell’attuale maggioranza del “partitone” e altrettanto indiscutibile sconfitta di Lonfernini e dei suoi non troppi fedelissimi.

A dire il vero, però, potrebbe essere lo stesso DG, riconfermato dal governo nonostante la contrarietà di un po’ tutte le forze politiche di maggioranza, a togliere le “castagne” dal fuoco che rischia di mandare in fumo l’unità di Via delle Scalette. Una sua rinuncia, infatti, vedrebbe il “match” chiudersi ai “punti”, senza un K.O., sul “ring”, di una parte o dell’altra. E, come in passato, la non chiara evidenza di vincitori e sconfitti avrebbe gli effetti dei compromessi trovati in passato e capaci di evitare -o perlomeno rinviare- spaccature e scissioni. Vedremo…

Una prospettiva, quest’ultima, che al momento appare la più “quotata”. Del resto, ben difficilmente la riconferma dell’Ing. Chiaruzzi -già palesata come “sub-judice” ad un futuro avallo della maggioranza parlamentare- potrebbe trovare l’appoggio dei partiti che sostengono il governo. Ma, ormai, viste le tensioni che questa nomina ha scatenato nel Pdcs, questa riconferma “condizionata” è un’altra storia…

L’attualità è -come avevo anticipato mercoledì scorso su queste stesse pagine elettroniche (clicca qui)- l’inopportunità politica della scelta su cui si sarebbe arroccato il Segretario di Stato Lonfernini, prima -sembrerebbe- imponendola all’intero Governo e poi trovandosi impossibilitato a farla “digerire” al suo stesso partito. Neanche al “suo” Pdcs, partito trainante l’attuale maggioranza. L’inopportunità dettata -senza voler giudicare (non conosco i dati necessari né ritengo di avere le competenze per farlo) l’operato dell’Ing. Chiaruzzi alla guida dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi- dal fatto che l’attuale Dg ha guidato l’Aass negli anni che ne hanno invertito il trend economico, passato da un utile di esercizio milionario al deficit pesante attuale.

Raul Chiaruzzi è stato un ottimo direttore generale ma si è semplicemente trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato? Possibilissimo, visto anche il suo curriculum e le “disgrazie” globali degli ultimi anni… Ma la sua riconferma presta il fianco alla strumentalizzazione delle opposizioni -e visti gli ultimi fatti anche di almeno parte di Rete– minando pesantemente l’immagine del governo, della maggioranza e, quindi, di tutti i partiti che la compongono…

Alla fine, al di là del nome del Direttore Generale Aass, proprio questo aspetto, il consenso appunto, unito al fatto che Lonfernini, sbagliando tutto ciò che poteva sbagliare in termini di comunicazione, è riconosciuto nell’opinione pubblica come il “fautore”, il “promotore”, il “colpevole” degli impopolari aumenti delle tariffe di luce e gas -non fino in fondo giustificabili e per nulla “digeribili” dai cittadini, come spiegato da settimane da Marco Severini su queste pagine elettroniche- sembra aver tracciato un profondo solco fra lo stesso Segretario di Stato e una parte del “Partitone”.

La scissione, la fuga di Lonfernini prima di nuove elezioni (che tutto lascia intendere possano tenersientro la prossima primavera-estate), infatti, se un tempo era vista come una “sciagura” politica, oggi, dopo i passi falsi sulle bollette, sarebbe vista con favore da una minoritaria ma crescente parte di democristiani, convinti che il Segretario di Stato ormai rappresenti più un “problema” che potrebbe far perdere voti che non un risorsa… Punti di vista…

Enrico Lazzari