
Il ministro degli Esteri cinese Qin Gang ha avuto oggi un colloquio telefonico con la sua controparte ucraina Dmytro Kuleba. Lo riferiscono i media ufficiali di Pechino, secondo cui Qin ha invitato Russia e Ucraina a far ripartire i colloqui “il prima possibile”.
E’ di un morto e due feriti il bilancio di un incendio avvenuto oggi nella sede delle guardie di frontiera dei servizi di sicurezza russi (Fsb) a Rostov, capoluogo dell’omonima regione confinante con l’Ucraina. Lo riferiscono i servizi d’emergenza, citati dalla Tass. Alcuni testimoni citati da canali Telegram hanno detto di avere udito un’esplosione prima che le fiamme si sprigionassero, un particolare confermato dai servizi di emergenza, secondo dichiarazioni ai media locali. La causa dell’incendio è stata un cortocircuito all’impianto elettrico interno: lo ha dichiarato il governatore della regione Vasily Golubev sul suo canale Telegram, come riporta Tass. “Secondo i risultati preliminari, l’incendio è stato causato da un cortocircuito nel cablaggio elettrico interno. Il propagarsi dell’incendio ha causato l’esplosione di contenitori con carburante e lubrificanti”, ha scritto Golubev che ha aggiunto che due pareti sono crollate. L’incendio è stato successivamente spento.
Kiev nega di avere avuto alcun ruolo nell’incendio avvenuto oggi a Rostov, nella regione russa confinante con l’Ucraina, ma afferma di “guardare con piacere” a incidenti come questo nella Federazione Russa. Lo scrive su Twitter il consigliere presidenziale Mikhaylo Podolyak. “Ogni edificio dell’Fsb che brucia o esplode in Russia, particolarmente nella regione di Rostov – afferma Podolyak -, è una manifestazione di panico, di indebolimento del potere e della transizione della Federazione Russa verso un grande conflitto interno. L’Ucraina non interferisce, ma guarda con piacere”.
È stato fermato l’oppositore russo Yevgeny Roizman, ex sindaco di Yekaterinburg: lo riportano le agenzie russe. L’avvocato Idamzhapov – sentito dalla Tass – afferma che il motivo sia la condivisione di un post su VKontakte ma che il dissidente non sarebbe in realtà coinvolto nel caso “perché non ha mai avuto una propria pagina sul social”. Secondo alcuni media, il post condiviso era della fondazione di Navalny. Roizman era stato fermato in estate e poi rilasciato in attesa di giudizio e rischia diversi anni di reclusione per “discredito” dell’esercito per una nuova legge bavaglio che vieta di fatto di criticare la guerra in Ucraina.
Varsavia trasferirà all’Ucraina 4 caccia Mig-29 nei prossimi giorni. Lo ha affermato il premier polacco Mateusz Morawiecki, secondo quanto riporta la Pap. Si tratta, ha fatto sapere Varsavia, di “quattro aerei pienamente operativi”.
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