“Il Messico non crede nei muri e non pagherà alcun muro“. Lo ha ribadito il presidente messicano, Enrique Pena Nieto, criticando il decreto firmato dal suo omologo statunitense Donald Trump per la costruzione del muro al confine tra i due Paesi. Pena Nieto ha chiesto a Trump “rispetto” per il Messico “come la nazione sovrana che è”. “Mi rammarica – ha aggiunto – la decisione di continuare la costruzione di un muro che da tanti anni ci divide”.
“Respingo e condanno la decisione degli Stati Uniti”, ha più volte ribadito il presidente messicano, annunciando di avere chiesto a 50 consulenti messicani negli Stati uniti di trasformarsi in “autentici difensori dei diritti dei migranti arrivati dal nostro Paese”.
Pena Nieto conferma il suo viaggio a Washington – Si apprende intanto che Pena Nieto non ha annullato il suo incontro con Donald Trump, previsto per martedì prossimo a Washington, nonostante la decisione sul muro. Ad annunciarlo è stato il ministro degli Esteri, Luis Videgaray, che in un’intervista televisiva ha detto: “La riunione di lavoro fra i due presidenti a Washington è confermata. Voglio che sia chiaro: l’incontro resta ancora in piedi”.
Anche De Blasio attacca Trump: “Difenderemo il sogno americano” – Quello messicano non è l’unico fronte contro Trump sulla questione immigrazione. Nelle ultime ore anche il sindaco di New York, Bill De Blasio, si è scagliato contro il presidente Usa. “Questo è il sogno americano davanti ai vostri occhi: non permetteremo che ce lo tolgano”, ha detto De Blasio, reagendo alle misure della Casa Bianca contro le “sanctuary cities”, le città come la sua che hanno offerto protezione agli immigrati, anche a quelli clandestini. “Difenderemo tutti, a prescindere da dove vengono e a prescindere dai loro documenti di identità”, ha detto De Blasio.
Nelle scorse ore, Trump era intervenuto anche a difesa della sua intenzione di bloccare l’ingresso di cittadini di paesi musulmani negli Stati uniti, dicendosi costretto ad agire in un mondo che è diventato “un disastro completo”. “Questo non è un divieto contro i musulmani, si tratta di paesi che hanno un sacco di terrorismo”, aveva detto il nuovo presidente degli Stati Uniti in un’intervista alla Abc. “Qui non voglio il terrorismo”, aveva aggiunto, rifiutandosi di dare l’elenco dei Paesi che sarebbero interessati da queste misure, ma ribadendo la sua convinzione che l’Europa ha compiuto “un errore enorme permettendo a milioni di persone di arrivare in Germania e in altri Paesi”. Tgcom24