In risposta a una narrazione istituzionale che definisce lo spopolamento delle aree interne come “irreversibile”, Pennabilli si è trasformata per due giorni nella capitale italiana dell’innovazione sociale. La cittadina romagnola ha ospitato l’evento conclusivo della terza edizione della Call Economie Abitanti 2024-2025, promossa da Appenninol’Hub, l’incubatore nazionale specializzato nello sviluppo d’impresa per le aree interne.
Sedici progetti di impresa sociale, provenienti da tutta Italia, hanno incontrato stakeholder locali — amministratori pubblici, cooperative, associazioni di categoria e investitori sociali — in un matching territoriale pensato per dare vita a nuove economie nei borghi italiani.
«Le aree interne sono tutt’altro che marginali: sono laboratori di energie generative e ri-generative, capaci di futuro», è il messaggio forte che emerge da questa edizione, in netta contrapposizione con quanto scritto a pagina 45 del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne (PSNAI), pubblicato a marzo 2025 e reso pubblico solo pochi giorni fa, secondo cui le aree interne necessiterebbero di un “accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile”.
L’umanità dietro l’impresa sociale
A colpire osservatori e partecipanti è stata soprattutto l’umanità dietro i progetti: «Dietro ogni iniziativa non ci sono solo business plan, ma persone che scelgono di immaginare un’impresa diversa, vicina ai bisogni delle comunità», si legge nel comunicato. E ancora: «Ho visto negli occhi dei partecipanti la stessa determinazione di chi ha deciso di non arrendersi allo spopolamento. Qui non si parla solo di economia, ma di futuro condiviso».
Progetti che ripopolano, non che sfruttano
Diversamente dalle startup convenzionali, i progetti selezionati hanno l’obiettivo dichiarato di ripopolare i territori, costruendo ecosistemi economici locali. Le imprese sociali presentate non si limitano alla gestione di servizi, ma attivano presidi di socialità e generano coesione. Non delocalizzano il lavoro, ma lo rilocalizzano, riportandolo nei borghi italiani.
Il riconoscimento della Rete dei Comuni Sostenibili
Durante l’evento, Appenninol’Hub ha ricevuto un importante riconoscimento dalla Rete dei Comuni Sostenibili, che ha premiato l’incubatore come best practice nazionale. Il premio, consegnato da Giovanni Gostoli, valorizza «l’approccio bottom-up e l’impatto concreto sui territori». Il team ha dichiarato: «Questo premio non è solo nostro, ma di tutti i territori e le comunità che hanno creduto nel nostro modello».
La rete nazionale dell’economia territoriale
Fondamentale per il successo dell’iniziativa è stato il percorso formativo gratuito, che ha restituito un valore quantificabile di 25.000 euro per ciascun progetto partecipante. Secondo Andrea Zanzini, presidente della cooperativa Vorrei, capofila del progetto, «i partecipanti non sono solo usciti formati, ma sono entrati a far parte di una rete nazionale di economia territoriale».
Questa rete rappresenta oggi una comunità di pratica attiva su scala nazionale, dimostrando che l’innovazione sociale nelle aree interne non è un’eccezione, ma un modello strutturato e replicabile.
Pennabilli risponde a Roma
Nel suo videomessaggio, Davide Baruffi, Assessore alle Aree Interne dell’Emilia-Romagna, ha sintetizzato il senso dell’intera iniziativa: «Questi progetti rappresentano la migliore risposta istituzionale che possiamo dare al fenomeno dello spopolamento: non calata dall’alto, ma nata dal basso».
La Call Economie Abitanti 2024-2025 chiude così un’edizione di grande valore, confermando che le aree interne italiane non sono destinate al declino, ma possono essere protagoniste attive di un nuovo modello di sviluppo economico e sociale.