«NON SONO un giustiziere. Altri avrebbero fatto lo stesso, al mio posto». Non tutti. Perché ci vuole del fegato a fare quello che ha fatto Luciano Stefani, che si è messo a inseguire in macchina i ladri che gli avevano appena svaligiato l’attività, e poi se li è ritrovati di fronte armati di mazze e bastoni. Per fortuna può raccontarla Stefani, titolare di un’officina e negozio di trattori e articoli per il giardinaggio a Pennabilli. «Ma me lo sono vista proprio brutta quando quei tre mi hanno aspettato dopo una curva, e hanno iniziato a prendermi a mazzate mentre ero in macchina. Sembrava una scena tratta da Arancia meccanica».
TUTTO è accaduto l’altra notte, tra mercoledì e giovedì, intorno alle 4. Stefani e i familiari dormivano (la casa è a pochi metri dall’attività) quando, nel cuore della notte, sono stati svegliati dall’allarme. «Mia moglie ha urlato, si è accorta che c’era qualcuno e siamo andati subito a controllare». Quando Stefani è sceso, i ladri avevano già avuto il tempo di sfondare la vetrata dell’officina con un furgone (risultato poi rubato a Parma) e di caricare a bordo motoseghe e altri articoli «per un importo di quasi 65mila euro». A quel punto il titolare non ha esitato un attimo, e con la sua auto si è messo all’inseguimento dei ladri, mentre i familari davano l’allarme chiamando i carabinieri. Ma è stato a quel punto che è avvenuto il peggio. «Subito dopo una curva secca, mi sono ritrovato i malviventi di fronte. Erano scesi dal furgone e mi aspettavano armati di bastoni e mazze. Hanno iniziato a picchiare contro l’auto, io ho fatto velocemente inversione e sono andato in una stradina laterale». Nel frattempo i ladri sono tornati sul furgone, e hanno proseguito la loro fuga a fari spenti, mentre sulle loro tracce si mettevano anche i carabinieri di Pennabilli e di Novafeltria. Poco dopo il furgone è stato ritrovato abbandonato con quasi tutta la merce ancora dentro.
«NEL TENTATIVO di fuga hanno avuto un incidente e sono scappati a piedi. Il furgone era visibilmente danneggiato, una ruota era fuori uso». I militari, Stefani e alcuni suoi familiari hanno continuato le ricerche per svariate ore, ma dei ladri non c’era traccia. Per fortuna Stefani ha potuto recuperare quasi tutta la merce. «Abbiamo limitato i danni, anche se tra la vetrata spaccata e le botte alla macchina il conto di questa assurda nottata è stato di almeno 5mila euro». Senza contare i 700 euro rubati dal fondo cassa della sua officina. Resta la rabbia per l’intrusione subita. «In meno di tre minuti i ladri hanno sfondato e rubato tutto quello che c’era in vetrina. Con il senno di poi, sono stato stato veramente un incosciente a inseguirli. Poteva finire molto male…». Il problema è che «non è la prima volta che accadono simili furti. Dove sono le istituzioni? Possibile che ci si debba fare giustizia da soli?».
Resto del Carlino