“Per non farsi catturare dall’Isis volontario inglese si è sparato”

Aveva 20 anni Ryan Lock, giovane britannico di Chichester, nel West Sussex, che aveva lasciato casa per andare a combattere in Siria.

Non con il sedicente Stato islamico (Isis), come tant radicalizzati, ma con le brigate curde del Pyd che da tempo combattono proprio contro i jihadisti e con chiara in mente l’idea di un sistema confederale in cui possano avere una parte importante.

Era arrivato ad agosto il giovane britannico, uno chef senza esperienza militare, come confermava la sua famiglia a iniziogennaio. In Siria, al fronte, ci è rimasto per pochi mesi, prima di morire il 21 dicembre, nel villaggio di Jaeber, durante la battaglia per riconquistare Raqqa, la capitale siriana dell’Isis.

Lock, che dopo essere entrato a far parte delle milizie curde aveva adottato un nome di battaglia, Berxwedan Givara, aveva partecipato attivamente al conflitto a partire dal 4 settembre, per poi morire accanto ad altri quattro combattenti delle Ypg.

Nuovi dettagli emergono ora dalla stampa inglese sulla sua morte. Fonti curde sentite dalla Bbc raccontano di come il 20enne volontario si sia “puntato la pistola contro” pur di non essere catturato dai jihadisti.

“Tracce di un colpo di pistola trovate sotto il mento” fanno dire che è così che è morto Lock, togliendosi la vita per non diventare ostaggio, o peggio, dell’Isis. “Sono stati derubati di una prevedibili opportunità di macabra propaganda -, ha detto alla Bbc Mark Campbell, attivista del sito KurdishQuestion.com -. Credo si meriti i più alti onori militari”. Il Giornale